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Bdbigbodyibu, birra artigianale magica approvata in doppia veste

mercoledì, 28 Maggio 2014 di

svinando

birra bdbigbodyibu artigianale

Salagabula Megicabula… BdBbi(g)bodyibu!

Su questo gioco di parole nasce il nome di una delle annuali di Borgorose, una birra complessa nei profumi e nei sapori caratterizzata da un amaro deciso, oltre 100 IBU ma i più informati la danno per 120.

La Birra del Borgo dal grande corpo IBU.
L’ IBU è l’ unità di misura dell’ amaro di una birra, oltre i 100 il palato non riesce a trovare differenza, ma non vuol dire che una birra con meno IBU non sia percepita più amara di una con una quantità più massiccia di questa “parte per milione di isohumulone”; mi vengono in mente delle birre danesi che letteralmente asfaltano il palato, sembra che le papille ricettrici dell’ amaro non siano solo dietro ma su tutta la superfice della lingua, al contrario birre con IBU esagerati risultano bevibilissime, come la Overdose di Opperbacco che supera i 400 IBU ma è piacevolissima.

Torniamo alla nostra bevuta: BdB esce con la sua versione 2014 della bigbody e l’ ho provata nella sua doppia veste, spillata a CO2 come è più consueto e facile trovare; e spillata a pompa, quindi senza gas.

Diciamo subito che questa è una gran cotta, è buona in tutte e due le vesti, nel bicchiere compare ambrata con un cappello di schiuma beige compatta, il bouquet di profumi e ampio, agrumi maturi, frutta esotica e pescosa;  l’imbocco e deciso amaro, ma un corpo non eccessivamente carico la rende molto bevibile. Dei profumi di benvenuto l’agrumato e quello che sul palato prende il sopravvento, la chiusura e quasi secca e pulita per una birra del genere. I 7.1° sono sorretti benissimo e quasi nascosti, quasi però, la voglia di riberla c’è ma alla seconda pinta arrivano.

Queste sono le sensazioni della spillatura a CO2; se avete la possibilità di assaggiarla dalla Handpump inglese invece scoprirete una gran birra. Risulta strano che una Ale così pensata dia il meglio di sé senza gas, e invece…

La spillatura “naturale” esalta la parte maltata e la porta a contrastare e bilanciare i 120 (lo prendo per buono pure io và…) IBU, arricchendo e ampliando sia i sentori olfattivi che quelli in bocca, avvicinando questa che ufficialmente è indicata come birra sperimentale per via del mix complesso di luppoli, ad una APA di oltre 7°. Forse snaturandola dall’idea originale della ricetta, ma forse donandole anche un identità alternativa.

Il primo caso di bipolarismo birrario? Non mi è dato sapere ma apprezzo.

Per onestà devo dire che con la ReAle riassaggiata poche settimane fa questa cosa non è accaduta, a CO2 spinge sulla fascia ma a pompa stucca di dolce.

E’ una serie positiva questa del 2014 inanellata dal birrificio di Borgorose, una serie di birre fatte o rifatte ad arte e che ritornano in auge, dalla ReAle Extra del 2013 arrivando a queste cotte 2014 di ReAle, Bigbody, Rubus, etrusca, fa piacere!

Ma a Maggio non è uscita la ReAle 9? Sì!

L’ hai bevuta? Sì, a MayBRome a Capannelle mentre mangiavo gli spiedini preparati dalla Taberna e tra una corsa e l’altra sperando di vincere la tris de Gabriella (questa l’avranno capita in pochi, forse..)

Com’è? Aspetto di ri-berla al BdBDay e poi vi fò sapere.