Dopo il condom, il Vaticano apre agli Ogm. “Utili contro la denutrizione”
La Pontificia Accademia delle Scienze apre agli Ogm. “Non vi è nulla di intrinseco nell’impiego dell’ingegneria genetica per il miglioramento delle colture che renderebbe pericolose le piante stesse o i prodotti alimentari da esse derivati”, si legge nel documento dal titolo “Le piante transgeniche per la sicurezza alimentare nel contesto dello sviluppo”, sottoscritto da 7 membri dell’accademia e da 33 scienziati esterni tra cui due docenti dell’Università di Milano, il biologo molecolare Piero Morandini e la genetista Chiara Tonelli.
L’apertura arriva a due settimane di distanza da quella, epocale, sul condom. “Galileo vive in Vaticano”, è stato il commento entusiasta del Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan, fautore degli impieghi in agricoltura delle tecniche di ingegneria genetica, in netto contrasto con il suo predecessore Luca Zaia. Ma la Santa Sede precisa: il documento “non può essere considerato la posizione ufficiale del Vaticano. L’Accademia, che conta 80 membri, non è stata consultata in merito”.
Tra i buoni motivi per essere favorevoli agli Ogm, la Pontificia Accademia delle Scienze indica, innanzitutto, la fame nel mondo. “Oltre un miliardo di persone sono attualmente denutrite”, si legge nel documento che sarà pubblicato sulla rivista scientifica New Biotechnology. Una condizione, “destinata ad aggravarsi con l’aumento previsto di popolazione e con i cambiamenti climatici” e “che richiede lo sviluppo urgente di nuovi sistemi e tecnologie agricoli”. L’ingegneria genetica può dare una mano, si legge nel documento, in un pianeta nel quale il crescente uso di pesticidi rende “le pratiche agricole attuali non sostenibili”.
“Il dibattito sugli Ogm è tipicamente italiano”, ha commentato l’oncologo Umberto Veronesi. “Nel mondo sono già milioni gli ettari coltivati con queste biotecnologie. Gli abitanti del pianeta sono 7 miliardi e 1 miliardo ha un problema di eccesso di alimentazione mentre gli altri sono sottonutriti. Il futuro della civiltà e il compito della politica sta nello smussare questo gap”.
[Fonte: winenews.it]
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