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Arsenico nell’acqua. Dall’Europa una deroga per il Lazio fino al 2012

sabato, 02 Aprile 2011 di

La Commissione Europea ha detto si alla richiesta di deroga della Regione Lazio sulle concentrazioni massime di arsenico nell’acqua potabile. Fino al 31 dicembre 2012 i livelli consentiti saranno di 20 mg/l anziché di 10 mg/l, la soglia stabilita da una direttiva comunitaria recepita dall’Italia nel 2001.

Una terza richiesta di deroga per i livelli di arsenico avanzata da 128 Comuni di 5 Regioni italiane (90 solo nel Lazio), alcuni dei quali con soglie fino a 50 mg/l, era stata rigettata a ottobre dalla Commissione Europea, decisione che, in un sol colpo, aveva trasformato un milione di rubinetti in dispensatori di acqua non potabile. Ora il cambio di rotta. L’Europa ritorna sui suoi passi  e ‘apre’ alle richieste della Regione Lazio. “La concessione della deroga anche al Lazio ci consentirà di procedere rapidamente all’attuazione del piano di rientro dei livelli dell’arsenico nei valori di legge, un piano che l’Europa ha ritenuto credibile e affidabile a riprova dell’attenzione che la Regione Lazio pone alla salute dei cittadini”, promette il Governatore del Lazio Renata Polverini. “La deroga concessa dalla Commissione europea per l’arsenico riconosce il buon operato dell’assessorato all’Ambiente e della giunta Polverini in merito alle misure che stiamo mettendo in campo”, ha dichiarato Marco Mattei, Assessore all’Ambiente della Regione Lazio.

“Così raddoppiano i dubbi per i consumatori davanti ad un bicchiere d’acqua” commenta Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori. “Venti microgrammi di arsenico per ogni litro di acqua fanno male? Se si, perché continuare a concedere delle deroghe? Se no, perché insistere nel voler imporre 10 mg per litro di acqua?”.

Eppure a ottobre, mentre respingeva la richiesta delle Regioni fuori norma, la Commissione non sembrava avere dubbi: “Prove scientifiche consentono deroghe temporanee fino a 20 mg/l mentre valori di 30, 40 e 50 mg/l determinerebbero rischi sanitari superiori, in particolare talune forme di cancro”. Eccola la deroga ‘temporanea’, la terza. E se non fosse l’ultima?

Fonte: helpconsumatori, ilvelino.it

Foto: medicinalive.com