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Assaggi di vino. Oddero alla Rimessa Roscioli. Vinificatori dal Settecento

martedì, 29 Marzo 2011 di

C’è poco da fare, le degustazioni organizzate alla Rimessa Roscioli sono tra le cose più interessanti di questa stagione 2010/11 romana. La ricetta è sempre quella: pochi invitati scelti, una cantina interessante per il suo rapporto con vitigno e territorio e tanto vino e chiacchiere intorno all’argomento scelto.

A questo giro toccava a Oddero. Storica cantina langarola che imbottiglia dalla seconda metà dell’Ottocento, ma vinifica e coltiva uva sin dal Settecento. Insomma quarti di nobiltà del vino piemontese. Un’azienda storica, con la caratteristica peculiare di essere spalmata su tutti i territori del Barolo. Oddero è sinonimo di Barolo e soprattutto Barolo si sono bevuti, ma non solo… presentato con entusiasmo e competenza da MariaCristina Oddero, con la sorella MariaVittoria, saldamente alla guida della cantina di La Morra.

I vini assaggiati ci hanno colpito per la riconoscibilità e lo stile artigianale, che forgia vini particolari ma non ideologici, caratterizzati da un’aderenza totale al territorio e alle tradizioni, senza rinunciare alle conquiste enologiche della modernità. In una dialettica che caratterizza un progetto forte e convincente.

1) Collaretto Langhe bianco 09. Al naso inizialmente è dominante lo Chardonnay, ma poi entra irruente il rislieng. Il frutto è vivo e croccante, pesca bianca. Bella acidità. In bocca compatto e granitico, entra sul frutto e poi si compone, vira sul dolce, ma composto e mai smaccato. Scalda per un poco di esuberanza alcoolica. Un uvaggio completamente in acciaio ancora tagliente e un po’ scombiccherato, ma si farà negli anni. 1 scatto

2) Barolo classico 06. Un barolo classico da legno grande. Naso molto tipico e lineare, il fruttato è intenso e nitido con intriganti note scure e cupe di grafite. In bocca entra aggressivo, poi si compone sul frutto. La trama tannica è fitta e un poco asciugante. Leggermente sgraziato e polveroso. 1scatto

3) Barolo Rocche di Castiglione 06. Bellissimo al naso. Il frutto è nitido e si compone in aromi tipici e balsamici. Bella freschezza, il legno è evidente ma composto e dialettico. In bocca più granitico, ancora molto giovane, la trama tannica è intensa e compulsiva. Il tannino è vigoroso ma ordinato tra naso e palato, ancora giovanissimo, ma di grande eleganza, molto integro e tradizionale.  3 scatti + secchio

4) Barolo Brunate 04. Il naso è vivo e integro, il frutto dalla maturazione millimetrica e fresca. Colpiscono le tipiche note balsamiche e i sentori fini e fioriti. In bocca molto rotondo e composto, la riconoscibile nota mentolata è irruente. Molto elegante e succoso, esile e snello. Ancora molto giovane, ma già bello. 3 scatti

5) Barolo Mondoca Bussia 01. Profumi molto tipici e intensi. Note balsamiche varietali, ma anche l’acciuga e la salamoia si insinuano al naso. In bocca il frutto è fresco e vivo, la trama tannica sottile, chiude su una nota sgraziata di salamoia che rovina un poco la festa. Al secondo passaggio esce la rosa, in bocca anche la canfora. 2 scatti

Foto: oddero.it

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