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Ciccio Sultano risponde a Carlo Cracco: il nord non è migliore del sud

domenica, 03 Novembre 2019 di

Ciccio Sultano risponde senza mezzi termini a Carlo Cracco sulla presunta superiorità creativa della cucina e degli chef del nord rispetto a quelli del sud.

“La mia ‘ricetta’ ideale, quando mi propongo sui mercati esteri, è un mix di creatività e di italianità. E credo anche che al Nord abbiamo forse un tocco di creatività in più: da noi il cambiamento è normale. Forse perché un cuoco al Sud ha una base di tradizione più solida e una vasta scelta di produzioni di territorio”Così Carlo Cracco a Cucina Corriere.

La dichiarazione dello chef milanese arriva sull’onda della conquista delle tre forchette del Gambero Rosso che ha spinto Carlo Cracco più in alto di quanto abbia fatto la guida Michelin che gli aveva levato una delle due stelle (ma a Piacenza, il 6 novembre, molti scommettono sul ritorno ai piani nobili di Cracco nella Guida Michelin 2020 – qui le anticipazioni).

E così alla dichiarazione di Cracco, cui qualche osservatore sperava rispondesse il tonico Antonino Cannavacciuolo in virtù di quella comunanza da giudici a Masterchef, ha fatto riscontro la penna, ops, la tastiera di uno degli chef più a sud dello Stivale.

Risposta che è arrivata via Facebook.

Risposta dovuta a Cracco, avvia Sultano, che spiega il motivo del suo intervento.

https://www.facebook.com/ciccio.sultano/posts/10157710576869120

In una recente intervista, apparsa su Cucina Corriere, Carlo Cracco si è espresso così: «Da noi, al nord, il cambiamento è normale. Forse perché un cuoco, al sud, ha una base di tradizione più solida e una vasta scelta di produzioni di territorio».

Non capisco, con tutto il rispetto che nutro per Carlo, perché un cuoco italiano insista sulla divisione tra nord e sud, dicendo che i meno creativi sono quelli più ricchi di tradizioni e prodotti e che, al contrario, chi ne ha meno o ne ha perse di più è, giocoforza, più inventivo. Ma siamo proprio sicuri?

Quale è, scusate, la cucina moderna che a noi manca? Io traduco/tradisco la tradizione tutti i giorni come tanti altri colleghi che lavorano sotto il Po. E soprattutto, dopo Ferran Adrià non si più è inventato nulla di nuovo. Chi sa raccontare e vendere meglio vince, ma, vi prego, non parliamo di sostanziali differenze, perché non ne vedo! Assolutamente! Ci sono tante grandi, belle, geniali cucine e chi è più bravo a vendersi vince, al di là di qualsiasi latitudine, confine regionale, nazionale e internazionale.

Nord superiore in creatività rispetto al sud anche per voi?

Prima di rispondere guardate i due piatti qui sopra: l’uovo marinato di Carlo Cracco e il doppio caviale di Ciccio Sultano.

Fatto? Rispondete!