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El Coq. Guardate lo chef Lorenzo Cogo stupire a soli 25 anni

Il nome di uno chef vola di bocca in bocca tra i gastro-appassionati. E' un ragazzo di 25 anni: Lorenzo Cogo e il suo ristorante è El Coq a Marano Vicentino
lunedì, 17 Ottobre 2011 di

svinando

Il tam tam è incessante, da questa estate, vola di bocca in bocca tra quelli che sanno. Il nome è quello di un ragazzo di 25 anni: Lorenzo Cogo, che a Marano Vicentino, come dire nel mezzo del nulla, ha aperto un suo ristorante nel maggio scorso. Il curriculum è quello giusto: esperienze australiane da Testuya e Marque Restaraunt di Sidney. Poi il Giappone, infine rientra in Spagna alla corte di Extebarri e l’immancabile Renè Redzepi del Noma.

Insomma a soli venticinque anni un curriculum di tutto rispetto. Lui l’ho incrociato a Vico Equense, mi ha colpito per determinazione e mi sono ripromesso di andarlo a trovare. Così mi trovo di sabato mattina all’alba su un treno direzione nord, assonnato ma terribilmente curioso.

Marano Vicentino è una delle tante cittadine del nord est operoso, linda e raccolta. Arriviamo verso l’una e le strade sono stranamente deserte, saranno tutti a pranzo. Trovare El Coq non è un’impresa così semplice, nascosto in un dedalo di vie contorte. Quando arriviamo, non ci stupisce: una location molto curata e senza troppi grilli per la testa, la lezione danese è stata raccolta, anche troppo. Molto nitore e semplicità. Tavoli di legno, sedie bianche, niente tovaglie , tutto nitido quasi monacale, con uno stile di contemporaneità ingenuo, un po’ Ikea.

Si inizia con delle chips adagiate su una pietra. Una di patate, l’altra di baccalà, discrete ma un poco unte, non da sballo. Buonissimo il baccalà netto e con bel piccante verticale. Alla moda.

Sfera di lardo ricotta e noci. Un boccone  di autunno, pieno e rotondo, morbido e fresco. Stagionale.

Acquario. Una zaffata di mare, tra freddo e fumo. Il mitile è fragrante sa di onde e spiagge, il freddo della granita di dashi di inverno, il tutto legato dall’aroma di fumo. Elegante.

Il burro El Coq. si parte da 500 25 litri di latte di capra per arrivare a 500 grammi di burro. In bocca una zaffata di latte e il vigore dell’affumicato. Essenziale.

Insalata, essiccata nel forno. Piena, intensa, primaria, arcaica. Una dialettica continua, tra amaro, acidità e grassezza. Probabilmente il piatto che più mi ha convinto, da fuoriclasse. Tra pancia e cervello, Alla fine un piatto goloso.

Omaggio alla Barbabietola. Oramai la barbabietola è immancabile su ogni tavolo, colpa dei danesi, ma noi mediterranei abbiamo tante verdure. Tutto gira sul dolce, tra il vegetale che sa di humus e terra, lo yogurt che non rinfresca abbastanza e il Martini. Una bella portata molto pensata ma che non ce la fa. Trendy.

Shabu shabi di Waggyu e tartufo. Un bellissimo piatto. Il manzo è suadente e delizioso, la salsa di acciughe è gagliarda e da ritmo, persino i germogli di alfa alfa hanno un senso con quel bel tono di humus. Materico.

Tortello di taleggio, radicchio e pepe verde. Un piatto semplice ed efficace: sapori netti, puliti, persino nitidi. Prima l’amaro della salsa di radicchio, poi il taleggio che sa di casa e da conforto. La pasta è millimetrica. Essenziale.

Linguine Verrigni pesci fuor d’acqua. Un primo intenso dalla sapidità importante e un profumo di iodio netto, l’intuizione è quella di unire i pesci di mare e quelli di lago, il risultato è piacevole. Scolastico.

Sgombro ad Oriente. Convincente, sapori pieni e ricchi. Lo sgombro scottato, morbido e pieno, la crema di miso e aglio è grassa e lo veste alla perfezione, il basilico rinfresca e lenisce. Elegante.

Costata di manzo alla griglia. Si chiude in semplicità, secondo l’insegnamento di Extebarri. Una grande materia, accarezzata dalla griglia e accompagnata dalla semplici verdurine scottate. Sapore e sostanza. Minimale.

Cagliata di capra, fagioli e caffè. Un dolce non dolce che si nutre di contaminazioni: dalla cagliata di capra alla basca, al gelato di fagioli nipponico, sino allo zucchero filato che ci fa tornare bambini. Convincente.

Undici piatti, più qualche intermezzo, nel complesso sono impressionato! Una capacità non banale per un ragazzo così giovane. Di questi alcuni portate erano già perfette, altre in via di elaborazione, nessuna sbagliata. E non si sbaglia a El Coq.

Segnatevi questo nome: Lorenzo Cogo, ne sentiremo ancora parlare!

 

Ristorante El Coq. VIA Canè,2/C • 36035 Marano Vicentino (Vicenza). Tel. +39 0445.1886367

Foto: ritratto da Facebook
Video: Bocchetti/Sponzilli

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