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Brunello di Montalcino Camicia Rossa per festeggiare l’Unità d’Italia

giovedì, 17 Febbraio 2011 di

Un vino per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. E’ il Brunello di Montalcino 2006 Camicia Rossa, con cui Donatella Cinelli Colombini ha voluto onorare la memoria dei suoi antenati Angelo e Guelfo Guelfi per il contributo decisivo che hanno dato alle lotte d’indipendenza.

Si tratta di 1000 esemplari del Brunello di Montalcino 2006, vendemmia cinque stelle. L’etichetta è disegnata dal pittore Alessandro Grazi e rappresenta la camicia rossa del generale Garibaldi che avvolge la bottiglia. La scritta in verticale, con il nome del vino, è delimitata da una coccarda tricolore con al centro una colomba bianca simbolo della cantina Casato Prime Donne di Montalcino dove il Brunello è stato prodotto.

E Giuseppe Garibaldi figura, in un sondaggio di Winenews, come uno dei personaggi storici più volentieri collegati al vino nell’immaginario collettivo dopo Camillo Benso Conte di Cavour e Bettino Ricasoli. Tutti e tre amanti del vino, hanno affiancato l’attività politica e militante con quella di imprenditori agricoli. E’ anche per questo che il Piemonte (e il Barolo) di Cavour, la Toscana (e il Chianti) di Ricasoli e la Sicilia (con il Marsala) di Garibaldi, grandi territori del vino, compaiono, sempre nel sondaggio, come le Regioni più legate alle lotte per l’Unità d’Italia.

La dedica di Donatella Cinelli Colombini sulla bottiglia ricorda ‘la generosità e il coraggio di chi ha reso libera e unita l’Italia’. Angelo Guelfi è stato uno di questi. Ha ospitato Giuseppe Garibaldi quando, inseguito dall’esercito austriaco, sfinito dalla fatica e dalla terribile perdita della moglie Anita, cercava riparo insieme al capitano Leggero. Un gesto che ha permesso ai due condottieri di far perdere le loro tracce al nemico e di imbarcarsi per raggiungere la Liguria.

Guelfo Guelfi era il figlio di Angelo e da lui aveva ereditato quelle idee patriottiche che lo portarono ad arruolarsi volontario durante la seconda guerra d’indipendenza e proprio sotto il comando di Garibaldi combatté. Con in tasca una lettera del padre, fu ricevuto affettuosamente dall’Eroe dei due mondi che in quell’occasione gli manifestò la sua riconoscenza per l’ospitalità offerta a Angelo.

Fonte: winenews.it

Foto: sapere.it, De Agostini Picture Library