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Assaggi di vino. I sapori di Castello di Ama con Marco Pallanti. E un intruso!

martedì, 07 Giugno 2011 di

svinando

Non c’è niente da fare, le degustazioni alla Rimessa Roscioli organizzate dalla banda Roscioli, sono tra le cose più interessanti della scena enoica romana. Pochi partecipanti, selezionati con cura tra giornalisti, scrittori di vino, operatori ed appassionati di provata fede. In evidenza sempre cantine artigiane e chicche enologiche. Lo spazio è bellissimo, legno e bottiglie, con un gusto da magazzino ma chic.

A questo giro era la volta di Castello di Ama, una delle etichette preferite da noi di Scattidivino. A condurre la degustazione Marco Pallanti, metà della gestione di Ama e enologo della cantina da più di 25 anni. Come dire, un pezzo di scienza e di storia chiantigiana.

Sei vini in degustazione, tre Chianti e tre Apparita (il famosissimo cru di Merlot) più una sorpresa finale. I millesimi erano per entrambi 2008 (annata regolare che si annuncia assai promettente), 2007 (annata tradizionalmente difficile e piovosa in Toscana) e 2006 (annata caldissima, salvata dalle piogge finali).

Ama si conferma come una realtà importantissima e peculiare del Chianti. Una azienda che tiene alta la bandiera del sangiovese in altitudine. Caratterizzata da eleganza e finezza inusuale in questa zona. Vediamo i vini:

Castello di Ama 2008, naso fine ed elegante, composto e fresco. Il frutto è nitido e delineato. In bocca molto elegante e pieno, senza cedimenti, il frutto è maturo, leggermente caldo. Buona acidità e freschezza. L’alcool è esuberante. La trama tannica è fitta e composta 3 scatti evolutivi, anche di molto essendo un anteprima.

Castello di Ama 2007, naso nitido, molto pulito e una bella nota fresca. In bocca entra rotondo e poi fine, l’acidità è viva e succoso. Il frutto è particolarmente preciso e maturo, la trama tannica è composta e fine. 4 scatti

Castello di Ama 2006, naso potente e caldo, il frutto è vivo ed esuberante, ma anche nitido, malgrado l’estratto potente. In bocca entra maturo e potente. Sapido e intenso, la trama tannica è pettinata malgrado tannino importanti, chiude speziato. 2 scatti

Apparita 2008, il naso è molto riconoscibile, vivo e nervoso. Il frutto è esuberante. Una bella nota balsamica. In bocca succoso e fresco, la struttura è gestita dall’acidità e freschezza. La trama tannica molto composta e fresca. Molto armonico e piacevole, ancora un bambino ma di grande futuro. 4 scatti

Apparita 2007, naso caldo e maturo, anche la tipica nota pirazinica irruente. In bocca particolarmente piacevole, il frutto è preciso e pettinato, molto gradevole e lineare. Composto e in questa fase, forse, un po’ sciocco. 2 scatti

Apparita 2006, naso scuro e scabro, molto integrante e avvolgente. Note minerali di grafite e roccia, ma anche frutto preciso e maturo. In bocca ê succoso e ancora giovanissimo, una nota piacevole e sapida lo tiene e la trama tannica è composta e fine. 4 scatti

Una galoppata tra i sapori che questo spicchio di Toscana sa regalarci. Ci colpisce il fil rouge, che lega tutti questi vini, la ricerca spasmodica di un’eleganza che ha poco di italiano e molto di transalpino. Lo stile Ama è talmente forte da segnare anche il Merlot che secondo noi sa più di Ama che di Merlot, ma la storia di questa azienda già l’abbiamo raccontata.

Ora tocca all’intruso. E che intruso!

Casuccia 2001, naso caldo e maturo, una leggera riduzione poi si pulisce nel bicchiere e esce il frutto esuberante, in bocca disteso e fresco, molto rotondo e elegante. La beva è succosa e piacevolissima. I tannino vivi ma addomesticati. Un gran vino!