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Supercalabrian’s, i vini di Calabria secondo Pinuccio Alia

martedì, 05 Luglio 2011 di

Premessa: Pinuccio Alia per chi non lo conoscesse è una persona antica (ma non vecchia), ancorata a solidi principi che difende “co’ la spada e co’ li denti”; in sintesi appartiene alla razza c.a.p. (calabrese autoctona purosangue), pertanto quando la sottoscritta dal caratterino docile ;-), ci si trova a kilometro zero, il cielo si fa terso e piovono lampi, cenere e lapilli.

Nonostante questo, ci lega (come con il fratello Gaetano Alia) una vecchia amicizia e lo stesso spirito (apollineo) di..vino.

Come nasce questa idea?
L’idea è nata dall’incazzatura dovuta all’assenza totale di vini calabresi nelle carte dei vini dei grandi ristoranti Italiani a parte il Gravello, grande vino ma non l’unico rappresentativo. Alla pari di grandi vini di altre regioni italiane abbiamo una serie di vini sconosciuti ed eccellenti che abbiamo lanciato con la dicitura SUPERCALABRIAN’s (ironia a parte) nella ns carta tra cui:

Harè (felicità,dall’ arbёreshe) – Vignaioli del Pollino di Castrovillari (CS)
Archidero – Azienda Agricola Archidero. Loc. Vigne Castrovillari (CS)
Vigna Mortilla e Polpicello – Azienda Odoardi. Nocera Terinese (CZ)
‘A Vita – Azienda De Franco. Cirò Marina (KR)
Tramontana – Azienda Tramontana. Gallico Marina (RC)

e di alcuni proponiamo anche le verticali.

Quante etichette ci sono in cantina?

La  Cantina della Locanda possiede 786  etichette di vini… tante. Troppe. Un vero volume che finiva per Interessare solo esperti e addetti al settore. E che, in ogni caso, comunque annoia e crea imbarazzo a chi con il vino possiede   giustamente, un rapporto  semplice ed immediato. Abbiamo  pensato di snellire le nostre proposte e soprattutto di presentarle  diversamente. Come pure, abbiamo pensato che, in questo difficile momento, è saggio proporre, un po’ di bicchieri  divini, del territorio, ovviamente.

Come mai secondo te il vino calabro non emerge?
La Calabria non ha immagine, il vino è un oggetto fashion, conseguenziale al territorio che rappresenta.

Questa zona ha una sola frazione, si chiama Vigne, per ogni famiglia grossomodo c’è un ettaro di vigneto. Ce ne sono di antichi ed a pianta madre che hanno fatto gola e storia di tanti vini celebri che provengono da qui. Persino Gigino (mio papà) un anno, ebbe un offerta imbarazzante da parte di un azienda del nord che voleva comprargli tutto il vino, lui lo raccontava orgoglioso agli amici, ma il vino lo faceva per la famiglia mica per farci i soldi! Oggi però fortuna ci sono circa 15 aziende vinicole e tanti giovani che vinificano con coscienza imprenditoriale..
Sono piccole e come dici tu hanno si e no un ettaro a testa, mille bottiglie non di più e siccome non siamo in Borgogna, non ci sono le capacità di aggredire il mercato.

Eppure le tipologie Lacrima di Castrovillari, Moscato, Iuvarella, Mantonico Puntinato, Magliocco, Cerasuolo, Aglianico, per non parlare di tutte quelle microvarianti non ancora identificate, saputi vinificare, danno dei vini magnifici, longevi, sani, per nulla pesanti e poco costosi.
Noi facciamo vinificare da Librandi l’Alia’s bianco e quello rosso con le uve di qui. Biagio Durante il nostro sommelier li propone sempre ai nuovi arrivati, il vino “della casa” è come un biglietto da visita, ti fa capire con chi hai a che fare.

Pinu’ consigliami un grande bianco di Calabria
Io i bianchi nella carta li divido per ‘emozioni’ e le vecchie annate in ‘finalmente da bere..’ Tra i tanti direi L’Efeso di Librandi, un perfetto connubio tra tradizione e modernità, giudicato dalla buonanima di Veronelli, uno dei grandi bianchi D’Italia”.