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Live blog vino | Black Mamba va a New York a Wine Experience

venerdì, 21 Ottobre 2011 di

Le luci dell’alba questa mattina a New York erano più vivaci del solito. Non so se per il fuso orario o per l’emozione ma sta di fatto che alle 6 ero in piedi davanti alla vetrata della mia camera che si sporge sul fiume Hudson. Alle 9 in punto Black Mamba e mille altri degustatori da ogni parte del mondo hanno fatto il loro ingresso al primo wine tasting della Wine Experience.

Marvin Shenken, il proprietario di Wine Spectator, ha appena concluso il discorso introduttivo, con brio e grande senso dell’umorismo.

Prima degustazione: Dom Perignon 02 e Oenoteque 96-90-75. Seguiranno Gaja che presenta solo Sperss 99 e ancora Borgogna 2009, dove presenteranno: Marquis d’Angerville Volnay Clos de Ducs 09, Tollon-Beaut Corton-Bressandes 09, G.Roumier Moray-St.Denis Clos de la Bussiere 09 e infine Jean Grivot Clos de Vougeot 09.

Angelo Gaja ha tenuto alta la bandiera italiana. La sua introduzione ha zittito la platea. Due volte ha citato Veronelli come grande maestro e unico vero divulgatore del vino italiano, molto lucido e divertente il suo intervento. Il pubblico è affascinato, fa piacere! Sperss 99 è un vino incredibilmente buono. Non lo bevevo da un bel po’ ma ha un passo notevole. Al naso ancora i fiori, la viola e i frutti rossi sono ricchi ed eleganti insieme. Materia formidabile gestita con maestria unica. Acidita’ a sostegno che lo rende fresco e longevo. Grandissimo vino.

Si continua con la Marquis d’Angerville Volnay Clos Des Ducs 2009: vino molto semplice, con una nota surmatura al naso ma complessivamente un po’ scarno, vuoto dal centro bocca in poi dopo un attacco piacevole e fresco ma decisamente semplice. Cosa che si evince gia’ dal colore nel bicchiere…

Tollot-Beaut Corton-Bressandes 2009: decisamente più complesso, frutto più marcato ma giusta maturazione alla vendemmia, senza sentori surmaturi. Armonico, lungo e persistente. Un buon vino….

G.Roumier-St-Denis Clos de la Bussiere 2009: grandissimo vino! Molto giovane ma ha una vita davanti. Naso ancora floreale, bocca ricca perfetta armonia tra frutto, materia e acidità. Lungo e persistente ha una piacevolissima nota fume’…

Jean Grivot Clos de Vougeot 2009: poco espresso al naso, un po’ chiuso, cosa che probabilmente lo penalizza. Fatico a decifrarlo sotto il profilo olfattivo ma di certo dietro a questa chiusura non sento in bocca una grande materia, cosa che corrisponde perfettamente all’esame visivo che presenta un colore un po’ scarico. Senza dubbio Black Mamba vota il vino n. 3

Tornano sul palco gli Americani dopo la parentesi francese e la manifestazione riprende con un tono meno serioso, quel tanto di leggerezza dovuta a un consesso di indubbio grande valore ma che non decide le sorti del mondo. Che diamine! Ecco, dalla Napa Valley, Chuck Wagner che presenta Caymus, Cabernet Sauvignon 2005. Il vino ha un colore ovviamente concentrato, caratteristica che rispetta sia il vitigno che la zona di provenienza. Al naso evidentissimo il peperone e uno spiccato sentore di vaniglia. Bocca dolce, fin troppo, con una morbidezza ben riuscita nel suo intento ma assai distante dalle mie preferenze. Vino tecnicamente perfetto, alcolico, che mi scalda ma nelle aree sbagliate… Cos’avete capito??? Intendo dire che fa venire inutilmente caldo in quanto alcolico, ma non scalda il cuore, né l’anima. Non quella di Black Mamba. Peccato!

Matt Kramer è un simpaticissimo contributing editor di Wine Spectator, ci presenta 3 Pinot Noir della costa di Sonoma, a ovest della Napa Valley, per intenderci.

Primo vino è Littorai Pinot Noir Sonoma Coast Hirsch Vineyard 2009. Abbandoniamo per un attimo il concetto di Borgogna, stiamo assaggiando Pinot neri prodotti in zone assai differenti dalla Borgogna anche per le climatiche e i terreni non sono la stessa cosa. Ciò si evince dal colore ad esempio. Questo vino ha una grande densità e alcol un po’ spostato secondo me rispetto all’armonia tra frutto e acidità che in genere cerchiamo in un vino (Francesco Valentini docet! Non fa che ripeterlo, chiedeteglielo se non mi credete!) Complessivamente un vino molto dolce non nel mio gusto.

Secondo vino è Peay Pinot Noir Sonoma Coast Pomarium 2009: naso più tipico di Pinot nero, frutti rossi di bosco, fragoline e ribes. Elegante in bocca e molto armonico. Frutto, alcol e acidità qui trovano una ragione comune e a me questo vino non dispiace. Terzo e ultimo assaggio presentato da Matt Kramer è Flowers Pinot Noir Sonoma Coast Meeting Ridge 2010: questo vino proviene da Flowers che è nella parte più a nord di Sonoma ed è l’unico 2010 di questo assaggio. Trama fitta, colore concentrato e brillante. Al naso poco disponibile ma è veramente molto giovane. In bocca poco frutto e forse una copertura alcolica che non ingentilisce un vitigno elegante come il Pinot nero. E’ stata una degustazione interessante, anche se a mio parere il Pinot nero è più riconoscibile nel secondo vino. Resta una costante che mi sento di riferire, la dolcezza di questi vini. E forse a me tanta dolcezza risulta un po’ stucchevole. Un gusto diverso, ma rispettabile.