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Caterpillar, birra collaborativa. Perché du is mei che uan

venerdì, 30 Dicembre 2011 di

 

BrewFist nasce nel 2010 dalla passione di tre ragazzi per la birra. Il progetto si basa sulla produzione di birre originali, di grande bevibilità e qualità. BrewFist è sempre alla ricerca di nuovi ingredienti, nuove tecniche e nuove idee… Con un grande obiettivo: “More Beer, More People…” Così recita infatti la filosofia Brewfist sul loro sito.

Ho conosciuto Brewfist in occasione della tappa romana di Italia Beer Festival 2011, e tra una 24K (golden ale) e una Fear (milk chocolate stout) avevamo capito che il nuovo che avanza… avanza bene.
Dopo aver portato la Ølfabrikken ai vertici di qualità con birre come Ølfabrikken Porter e la 100Gram IPA, Christian Skovdal Andersen per anni è stato giudicato il miglior birraio danese e dal 2009 si è dedicato al progetto Beer Here, riconfermandosi uno dei migliori birrai d’Europa.

Da questa unione, su iniziativa di Domus Birrae, nasce la Caterpillar. Conoscendo i due “manici”, ci si aspettava una supercalifragilistichespiralidosa double IPA; invece abbiamo una signora pale ale di 5,8° brassata agli inizi di novembre in quel di Codogno usando malto di segale e luppoli Columbus (Usa) e Motueka (New Zeland). A Roma è stata presentata durante “Birre sotto l’albero”.

Allo sguardo si presenta lievemente torbida a causa dei lieviti presenti, di un giallo ambrato non troppo carico, schiuma bianca e persistente. Al naso è piacevole e invitante, fresca, sentori di frutta gialla, pesca soprattutto. Al palato apre il fruttato esotico giusto quanto basta per evolversi in un classico sapore pompelmo che, accompagnato da una frizzantezza moderata, la fa decisamente da padrone ma senza mai stuccare, ben bilanciato. Verso il finale si avvertono un cicinin di spezie, pepe. Chiude luppolata con un retrogusto che non ti lascia; anche dopo un po’ di minuti, eccolo che rifà capolino. Fresca, con un corpo medio, beverina e dissetante. Di buon livello presi singolarmente, Brewfist e Beer Here si sono rivelati forse di più nel mettere insieme sapere, passione e fantasia. Non sempre garantiti nelle joint venture.

(Adriano Desideri)