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5 vini per la pastiera napoletana

lunedì, 14 Aprile 2014 di

svinando

pastiera con crema di limoni di sorrento

A Pasqua, in tutta Italia e non più solo in Campania, avrete a che fare con una pastiera napoletana.

Dal mercoledì della Settimana Santa, come da tradizione, Napoli è impregnata di profumi. Ci si scambia la pastiera da una casa all’altra.

Sulla migliore ricetta potremmo aprire una discussione da qui a Natale. Ma preferiamo consegnarvi la ricetta della tradizione, appena sfornata dallo chef pasticciere napoletano Armando Palmieri.

Partiamo dunque dalla guida agli ingredienti per abbinare 5 grandi vini dolci italiani.

La pastiera napoletana è un dolce complesso ricco di profumi e forte di struttura, (la pasta frolla è una base molto consistente).  La notevole grassezza della ricotta si mescola all’essenza dei fiori d’arancio, ai canditi e alla cannella, la preferita di Armando Palmieri. Abbiamo bisogno quindi di vini dolci con buona componente di alcolicità,  freschezza e aromaticità.

1. Fratelli Muratori. Giardini Arimei 2010 Isola d’Ischia

Giardini Arimei

È il vino definito delle 3 stagioni e delle 7 vendemmie, vinificato integralmente in antichi palmenti ristrutturati dove fermenta per consumare quasi del tutto gli zuccheri accumulati dalle uve lasciate a surmaturare in pianta fino alla raccolta. Vigneti terrazzati con le “parracine” (muri a secco in tufo verde) che definiscono il paesaggio vitato del lato sud-ovest del Monte Epomeo a Forio d’Ischia (e se siete sull’isola, ricordatevi di visitare la settecentesca cantina. Principalmente vinificato da uve biancolella e forastera, tipiche dell’isola verde, oltre a un pugno di vitigni rarissimi, questo passito attraversa un lungo affinamento in legno grande di rovere e almeno 5 mesi di bottiglia. Lo beviamo fresco come i vini bianchi. Giardini Arimei ha una gradazione alcolica elevata (14%) che non avvertiamo grazie alla freschezza, alla sapidità (il mare è a un tiro di schioppo) e all’aromaticità. Avvertiamo note di frutta secca, agrumate, spezie mediterranee e mineralità dovuta alla presenza dell’Epomeo. La freschezza ce lo rende molto piacevole alla beva, per niente stucchevole. Dichiaro quindi il perfetto matrimonio d’amore con la pastiera napoletana.

Prezzo in Enoteca 21 €.  Punteggio: 94/100

2. Marco De Bartoli. Marsala doc Superiore Riserva 10 anni

marco de bartoli

Siamo al cospetto del signore del Marsala, Marco De Bartoli, un grande della viticoltura italiana, da poco scomparso. Oggi in azienda ci sono i figli a continuare la secolare tradizione di famiglia. Nella Sicilia occidentale, in Contrada Samperi (particolarmente vocata), si produce dalle classiche vigne ad alberello di oltre quarant’anni,  questo magnifico vino. Uve grillo al 100%,  di elevata alcolicità (18,5%), che fermenta ( tipica vinificazione del marsala) in fusti di rovere e castagno scoperti; affina per oltre 10 anni in fusti di rovere. E’ un vino amabile, morbido e abbastanza fresco e sapido; di colore ambrato, conquista con sentori di noci, frutta secca, agrumato e mandorla tostata. Al gusto è complesso e avvolgente. Lo beviamo a temperatura ambiente o sui 14° – 16° gradi.

Prezzo in Enoteca 36 €. Punteggio: 92/100

3. Tasca d’Almerita. Capofaro Malvasia Igt Salina Isole Eolie 2012

capofaro

La famiglia Tasca vanta oltre due secoli di storia nel mondo della viticoltura in Sicilia e nel mondo. Le generazioni si sono avvicendate e oggi siamo di fronte a un colosso che ha fatto dell’equilibrio tra modernità e tradizione il proprio caposaldo. A questo vino l’azienda ha dedicato un resort di charme circondato dai vigneti di malvasia a Salina dove quest’estate vedremo in azione i ragazzi dello chef tre stelle Michelin Niko Romito. Capofaro è dolce, aromatico con un’ottima freschezza e sapidità, gradazione alcolica moderata 10,5%, tanti profumi tipici del vitigno: albicocca, pesca, agrumi canditi, uva passa. La dolcezza non è mai sovrastante grazie alla freschezza e alla potenza delle note agrumate. Il bicchiere è intenso, con note minerali e sapide tipiche dei vini isolani, per di più da terreno vulcanico. L’abbinamento è da manuale e la gradazione alcolica non elevata consente di goderne a piene mani il giorno di Pasqua davanti alla nostra bella fetta di pastiera.

Prezzo in Enoteca 23, 50 €.  Punteggio: 91/100

4. Banfi. Florus Moscadello di Montalcino doc 2010

banfi

Firma storica della viticoltura toscana, Banfi produce questa vendemmia tardiva, dolce e molto concentrata, piacevolissima alla beva e mai stucchevole grazie a vibranti acidità e freschezza. Potenziale alcolico notevole (14%), oro splendente e accattivante, al naso agrumato e erbe aromatiche, in bocca ricorda i sentori olfattivi, non è stucchevole, ma di equilibrata dolcezza. L’aromaticità, l’agrumato e la freschezza, insieme con la temperatura di servizio intorno ai 14 gradi ce lo rendono bicchiere ideale sulla pastiera, da bere piacevolmente anche in quantità, una volta ogni tanto, più abbondante.

Prezzo in enoteca 20 €. Punteggio: 90/100 

5. Trabucchi d’Illasi. Recioto Soave della Valpolicella 2010

trabucchi

Parliamo delle stesse uve dell’amarone, corvina, rondinella e molinara. Di colore fitto violaceo, come il gelso di Pantelleria, al naso ci regala sentori  succosi di mora passita. Molto piacevole al gusto, perché il sapore intenso è bilanciato da una freschezza dirompente che gli regala grande eleganza. Affina in legno e lo beviamo a  temperatura di un rosso,18 gradi. La freschezza e l’eleganza con note di confettura e di rosa lasciano il palato pulito e in equilibrio, pronto per nuovi sorsi. Molto lungo nel finale si abbina bene alla persistenza gustativa  e complessità della pastiera.

Prezzo in enoteca 31 €. Punteggio: 88/100

Non mi fermo qui. Vi segnalo, ma vi sottolineo il mio conflitto di interessi, un vino dolce della Basilicata.

Cantine del Notaio. L’Autentica Basilicata Igt bianco dolce 2010

cantine del notaio

Siamo nel cuore del Vulture, il vulcano che dà l’imprinting a tutti i vini della zona. L’Autentica è un blend di Moscato e Malvasia, due vitigni aromatici. Si presenta di un seducente giallo dorato, al naso evidenzia un ventaglio di aromi dal miele ai fiori bianchi passiti, frutta secca e agrumi canditi. Il gusto è pieno (14 gradi alcol)  ed equilibrato con i  sentori gustativi e una giusta acidità che allunga la persistenza al palato. Tutte queste caratteristiche ne fanno un compagno più che amabile per la pastiera napoletana, considerate anche le origini partenopee del titolare, il vignaiolo Gerardo Giuratrabocchetti.

Prezzo in enoteca: 30 €

Ecco, noi vi abbiamo messo sulla strada. Ci direte poi cosa avete bevuto e quanto era buona la vostra pastiera. O quale abbinamento volete consigliare prima che arrivi Pasqua?