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Il torbido piacere del Prosecco ColFondo di Bele Casel

venerdì, 31 Agosto 2018 di

Bele Casel è un’azienda vinicola nella zona di Asolo con una bella storia alle spalle. Asolo Montello è il più piccolo dei tre Consorzi che tutelano il Prosecco (gli altri due sono il Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG e il Consorzio Prosecco DOC). La zona di coltivazione delle uve per la produzione del Prosecco Asolo DOCG si estende per soli 19 comuni intorno ad Asolo, ma come si suol dire, “nella botte piccola c’è il buon vino”.

Personalmente conosco Bele Casel e Luca Ferraro, che gestisce l’azienda insieme alla sorella Paola, da molti anni. Cioè, molto prima di interessarmi ai Consorzi, alle produzioni e alle denominazioni. Il motivo di questa conoscenza era il Prosecco ColFondo. Ora, diciamolo, va molto di moda un po’ ovunque, ma allora era praticamente inesistente, e mi aveva incuriosito come pochi altri.

Sono andata a trovare Luca in azienda per vedere come e dove nasce il suo cavallo di battaglia.

Alla mia domanda “Fino a che ora ti trovo?”, mi ha risposto “Mi trovi sempre, io vivo in cantina”. Pensavo, fosse un modo di dire, invece la casa di Luca si trova davvero in cantina, ovviamente, in una parte separata dell’edificio, e la casa dei suoi si trova di fronte. Questo vuol dire una cosa soltanto: amare visceralmente il proprio mestiere.

La storia dell’azienda si intreccia strettamente con la storia della famiglia.

Più 40 anni fa il papà di Luca, allora ragazzo appassionato di enologia, andava anche a lavorare nella vigna dal nonno di Luca, dove ha conosciuto sua futura moglie. In pochi anni, da una piccola produzione casereccia, è nata un’attività che è stata chiamata La Contea. Nel frattempo sono nati anche Luca e Paola, che sono cresciuti praticamente insieme all’azienda.

Ricordano ancora come, molti anni fa, non tutti potevano permettersi un impianto di imbottigliamento, e un piccolo impianto mobile girava nella zona porta a porta.

Oppure come tutta la famiglia si metteva a etichettare a mano centinaia di bottiglie al giorno.

Oppure come le vendite erano fatte tutte a voce, sulla fiducia, al massimo con qualche telefonata, e le consegne si facevano di persona.

ColFondo, oggi Asolo Prosecco Superiore, una volta era il vino della tradizione della zona: rifermentato in bottiglia senza sbocco, rimaneva torbido.

Questo metodo antico che si usava prima dell’invenzione del Metodo Charmat, è un vero sinonimo dell’autenticità del Prosecco con la lunga storia. Oggi, dopo un breve periodo di “caduta in disgrazia” (nessuno voleva più il vino torbido), è ritornato di nuovo alla ribalta, e non a caso.

Rispetto al Prosecco Conegliano Valdobbiadene, il Prosecco Asolo è più strutturato e sapido, e ColFondo è una grande tradizione che fa la differenza.

Attualmente da Bele Casel si producono 4 etichette: ColFondo, Extra Brut, Extra Dry e Dry, tutti con un bassissimo livello di solforosa. Io ne ho assaggiati tre, e ve li racconto. Ça va sans dire che tutti i Prosecco sono prodotti con uva Glera.

Mentre beviamo, Luca mi fa sfogliare l’album di famiglia, ops, dell’azienda, con tanto di foto vecchie, dei vigneti, dei terreni e dei grappoli di uva messi a confronto. Lo trovo commovente nonchè utile: è bello far conoscere la propria storia e le caratteristiche della propria terra.

ColFondo viene da una vigna centenaria a Monfumo, grande 1,5 ha, e ha le caratteristiche inconfondibili: giallo paglierino leggermente torbido nel bicchiere, si presenta fruttato al naso. In bocca è minerale e sapido, se vogliamo, salato, ha una buona struttura. È un prosecco gustoso, quasi si mangia, e dà grandi soddisfazioni al palato.

Extra Brut è il Prosecco più gentile, dal colore giallo paglierino e dal perlage fine. Al naso arrivano i sentori di frutta a polpa gialla, in bocca invece rimane sempre sapido, ma più elegante, asciutto. Un’ottima alternativa per chi non apprezza il vino torbido.

Extra Dry, invece, è un Prosecco dalle caratteristiche più conosciute: profuma di mele mature con sentori di frutta tropicale. In bocca la sapidità si perde un po’, grazie al residuo zuccherino di 16 grammi (contro 1 grammo del ColFondo e i 4 grammi dell’Extra Brut).

Ah, volete sapere perché l’azienda si chiama Bele Casel e non più La Contea? Dopo pochi anni dalla sua fondazione è stata presa una decisione: cambiare il nome. Cosa significa Bele Casel? E’ semplicemente un nome di un amico di famiglia che piaceva come suonava e, con il suo permesso, è stato adottato dall’azienda. Ed ora è conosciuto in tutto il mondo.

Come la barbatella di Glera di Asolo che mi porto a casa.

Azienda Agricola Bele Casel. Via Moresca, 136. Caerano San Marco (Treviso). Tel. +39 0423 859795 

Di Giulia Nekorkina

Moscovita di nascita, romana da 25 anni, Rossa di Sera da 10 anni, innamorata della vita, appassionata di bollicine, adora cucinare e mangiare. Il miglior museo è un mercato, il miglior regalo è un viaggio.