L’Oro Blu è un ristorante di piccole dimensioni aperto a Napoli a fine luglio. Piccolo, ma interessante. A guidarlo c’è uno chef napoletano, Gennaro Cummaro, rientrato in patria dopo aver aperto il ristorante Au fil du temps a Grasse.
La Francia è la seconda patria per lui, quasi trentenne, che ha speso 7 anni oltralpe e si è diplomato all’alberghiero Ferraioli nel quartiere di Poggioreale.
L’Oro (Blu) di Napoli è un incrocio tra la trattoria partenopea e il bistrot francese, non solo per gli interni con le pareti blu profondo, ma anche per il menu. Piatti che incuriosiscono sulla carta e che rivelano al tempo stesso un’indecisione. Più francese o più napoletano? La commistione franco-napoletana è pregio e anche difetto dell’Oro Blu di Napoli. E gli assaggi hanno spiazzato un po’ per la logica ma non per l’esecuzione. Anzi.
Quanto costa il ristorante L’Oro Blu di Napoli
Anche il capitolo prezzi è incoraggiante. Il menu degustazione Signature da 6 portate viene via a 69 €, servizio e coperto inclusi. Il più leggero degustazione Capri da 4 portate a scelta costa 55 €, sempre servizio e coperto inclusi.
E poi ci sono due menu Crociera intorno al Mediterraneo in 4 o 6 tappe a 49 e 65 €.
La carta è corta, alla maniera dei bistrot con un mix tra mare napoletano e della Costa Azzurra. Che poi è il fil rouge dell’Oro Blu che si dichiara dall’ingresso ristorante mediterraneo di stanza a Napoli.
Tavolo lungo e quindi via di piatti à la carte con scambio di assaggi (e coperto e servizio che in questo caso costa 3 €).
Come si mangia al ristorante L’Oro Blu di Napoli
Partenza scenografica affidata al Gambero Fumé (18 €). Sotto il fumo della campana di vetro ci sono i gamberi croccanti e il mais in più consistenze accompagnati da cipolla fritta e tartufo. Bel piatto generoso di profumo e di sapore.
Tra le entrée non possono mancare le capesante che in questo caso prendono ispirazione dalla Corsica (20 €). Appena scottate e con il figatellu croccante e in emulsione. Il salume corso è combinato con una patata schiacciata al tartufo. Un sapore lontano dal golfo napoletano, ma molto piacevole.
Nel menu c’è la Pesca del Giorno (16 €) con vongole, aioli e un brodo alla liquirizia. Mi arriva un dentice cotto a perfezione con un fantastico brodo alla liquirizia.
Avevo adocchiato un Cirò bianco Librandi (26 €) e non penso di aver mai avuto tanta fortuna in un abbinamento. Alla sommelier, francese, comunico il mio entusiasmo con un “bravò” autoincensante. Ma il piatto, della sezione Signature, è entusiasmante.
I primi piatti e il secondo
Cambio di latitudine per le plat principal. Siamo a Napoli e ci vuole la pasta o il riso. Come il risotto alla luciana (18 €) che conquista la quasi totalità dei commensali. I moscardini del ragù partenopeo sono ben accompagnati dalla fonduta di scamorza affumicata.
Vado controcorrente per pescare i Profumi di Napoli (16 €) come si chiamano gli scialatielli ai frutti di mare de L’Oro Blu. Un cult ritrovato. La pasta non è fatta in casa, ma è preparata molto bene come difficilmente se ne trova in giro. Una riedizione da assaggiare senza indugio.
Piatti ben dosati, ma abbondanti. Non resisto alla tentazione di provare anche l’Aria Marina (24 €). Il pescato del giorno è cotto dolcemente nel sugo dei frutti di mare con pomodoro del piennolo, verdure di stagione croccanti, vongole, cozze ed il loro jus. Il dentice è ottimo così come il guazzetto che è più corposo di un’acqua pazza. Promosso a pieni voti.
Il dolce
Ancora scenografia a L’Oro Blu di Napoli per la sfera al cioccolato (6 €) che arriva direttamente dal menu del ristorante a Grasse. Farcitura di ricotta di bufala con arancio candito e fichi. Il tutto irrorato dal latte di mandorla. Buona anche lei.
L’Oro Blu di Napoli non è proprio un ristorante tipico partenopeo pur avendo il contorno di Santa Lucia e a pochi passi quello del lungomare. Ma la commistione con la Costa Azzurra da Gennaro Cummaro è efficace. E sarà interessante vedere l’evoluzione dopo questo primo periodo di apertura.
Voto: 8,5/10
L’Oro Blu. Via Lucilio, 12. Napoli. Tel. +390812788303
