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1 Febbraio 2021 Aggiornato il 1 Febbraio 2021 alle ore 13:19

Canone Rai: perché farlo pagare a ristoranti e bar? Andava cancellato

Canone Rai: farlo pagare a ristoranti, pizzerie, bar e hotel che, causa Covid, non hanno usufruito del servizio, è ingiusto, va cancellato
Canone Rai: perché farlo pagare a ristoranti e bar? Andava cancellato

Uno dei balzelli più detestati, il canone Rai, assume il sapore amaro della beffa per ristoranti, pizzerie, bar e hotel. Chiamati a pagare la tassa senza, di fatto, aver potuto usufruire del servizio.

Di norma, il pagamento sarebbe scaduto ieri, 31 gennaio. Ma era domenica. Così la scadenza è stata posticipata a oggi, lunedì 1 febbraio.

Migliaia di esercizi in tutta Italia, quale che sia la loro attività –ristoranti stellati, piccoli bar, hotel prestigiosi o pizzerie di quartiere– vengono accumunati dal pagamento del canone Rai perché possiedono apparecchi radiofonici e televisivi.

Lo stato prevede spese diverse per i pubblici esercizi rispetto a quelle sostenute dalle famiglie italiane.

Canone Rai: quanto pagano i pubblici esercizi

Canone Rai televisore

Gli hotel a 5 stelle con almeno 100 camere arrivano a pagare anche 7.000 euro l’anno.

Le attività della ristorazione considerate di lusso pagano 2.000 euro l’anno, quelle di seconda categoria si fermano a 1.000 euro.

Le strutture più piccole con un solo televisore pagano 203 euro l’anno. Spesa che scende a 30 euro l’anno per i piccoli esercizi che possiedono solo un apparecchio radio.

Un esborso comunque dovuto, nonostante il 2020 non sia stato esattamente un anno normale per gli imprenditori della ristorazione e dell’accoglienza.

Ecco perché le associazioni di categoria, a iniziare dalla Fipe (Federazione italiana piccoli esercizi), hanno chiesto con insistenza la cancellazione del canone Rai per il 2021. Come ristoro dei versamenti effettuati per il 2020. Anno in cui le chiusure totali e parziali con le riaperture a singhiozzo hanno impedito a ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie e gelaterie di usufruire del servizio.

La crisi legata alla pandemia ha già portato alla chiusura di 6.900 imprese dal primo lockdown. Fipe prevede che le cessioni di attività possano arrivare a 60.000. La perdita di fatturato è stata di 38 miliardi. Questi dati sono stati presentati in un incontro con il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli.

Ma per cancellare la tassa, o anche solo per prorogarne il pagamento, sarebbe servito un decreto apposito. Non è mai arrivato. Anche perché, nel frattempo, il governo è caduto.

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