Coronavirus. Comprare vino non è spesa necessaria: multato
Chiusi in casa, segregati, intimoriti e senza nemmeno il conforto di un bicchiere di vino.
O, per essere precisi, di tre bottiglie di vino.
E’ questo infatti ciò che i carabinieri di Vigliano, in provincia di Biella, hanno contestato a un cittadino che si era recato a fare la spesa, o meglio la sua personalissima spesa, incontrando però l’intransigenza delle forze dell’ordine.
Il malcapitato, infatti, si era recato in un supermercato del paese, per approvvigionarsi di tutto quanto necessario per superare alla meglio il periodo di quarantena chiuso in casa: vale a dire, tre bottiglie di vino. E basta.
Non pane, non lievito, non uova e nemmeno una carota o una patata, nulla di tutto ciò che in questi momenti di ammasso compulsivo sta portando gli italiani a svuotare gli scaffali dei supermercati. Per il nostro eroe, solo tre misere bottiglie di vino. Vino da supermercato, oltretutto, non certo etichette blasonate che possano far pensare a lussi sfrenati o passatempi lascivi, solo semplice vino dozzinale, buono solamente a far passare l’angoscia da coronavirus al modico prezzo di un paio di euro al litro. Una necessità che, a ben guardare, per molte persone, magari anziane, chiuse in casa da sole in compagnia della loro ansia, può essere importante tanto quanto il cibarsi.
Ma non così hanno pensato i carabinieri, che hanno bloccato il tapino alle casse del supermercato, rilevando che le sole tre bottiglie di vino non costituivano una spesa degna di essere considerata “necessaria”, almeno secondo i rigidi canoni imposti ai tempi del coronavirus . “Non conta l’importo della spesa – hanno detto infatti dal Comando dei carabinieri del paese-, si può acquistare anche solo un po’ di pane, della carne o dell’acqua, ma tre bottiglie di vino non possono essere considerate una necessità”.
E così, il buon uomo è stato regolarmente multato per l’illecito di “spesa non necessaria” per una somma di 102,50 €.
Non sappiamo se, insieme alla multa, i carabinieri gli abbiano anche requisito il temibile corpo del reato o gli abbiano concesso, come speriamo, di portarsi a casa il suo tesoro. Quello che è certo è che almeno il nostro eroe non avrà sulla coscienza di aver fatto incetta di lievito, pane o farina lasciando il suo prossimo a corto di beni di “primaria importanza”: a lui bastavano tre bottiglie di vino senza pretese.
Un benefattore, in pratica, che stava dando il suo personale contributo alla comunità lasciando i beni più richiesti e acquistando solo qualche litro di vino. Forse, piuttosto che una multa, avrebbe meritato come minimo un ringraziamento.