Lutto | Un saluto a Giuseppe Bocchetti

L’sms mi è arrivato come il classico fulmine a ciel sereno ieri mattina.
“Io sto rientrando in Italia da solo…ieri è morto mio padre. Ci sentiamo con calma. Ciao A”.
Non sono troppo bravo in queste situazioni. Mi prende subito il mal di stomaco e non riesco a dire niente di sensato.
“Oddio, un abbraccio fortissimo”.
Mi si inceppa un attimo la macchina del ricordo mentre provo a cercare un’espressione del padre che Alessandro usa spesso per mettere al bando i talebanismi profondi e che lo personifica a me che non l’ho mai conosciuto se non attraverso le parole di Alessandro.
Ma è un attimo. Arriva un altro sms.
“Grazie, cmq aveva 97 anni e ha fatto una bella vita ed è morto a casa in vacanza”.
La macchina si rimuove in direzione di Francavilla e a quella casa bella di architettura degli anni ’70. Solida e piacevole come ti immagini sia stata quella vita circondata da affetti e da cose belle e semplici come gli olivi e i pomodori.
Giuseppe Bocchetti era nato nel 1915 ed aveva fatto 2 guerre di cui una come ufficiale medico ed era diventato chirurgo apprezzato e affermato. Ma queste cose diventano quasi secondarie pensando a quella casa di vacanza e al suo desiderio di restare a Francavilla. Dove la vita deve essergli sembrata ancora più bella.