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Capodanno Cinese a Milano: dove mangiare in Paolo Sarpi

sabato, 13 Febbraio 2016 di

capodanno Cinese

È iniziato l’anno della Scimmia del calendario cinese. E a Milano si fa festa per il Capodanno – cinese – che cade l’8 febbraio quest’anno ma si festeggia domenica 14 febbraio, creando un ingorgo a tavola con San Valentino.

Per chi non lo sa, ci sarà la sfilata del Dragone, seguito da scuole di danza e di arti marziali con partenza alle 14 da piazza Gramsci, e poi giù per Paolo Sarpi.

E quale migliore occasione per mangiare qualcosa di cinese (ma non solo)?

Ecco una breve guida alle principali risorse enogastronomiche della via per par condicio rispetto a San Valentino. Partendo dalla fine, ovvero da via Canonica, dalla quale la sfilata entrerà in Paolo Sarpi, appunto.

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Si parte bene, anche se all’insegna dell’italianità: a destra, Ciripizza e Mu, due locali assolutamente meritevoli di una sosta, noi ci siamo stati, sia a mangiare una pizza che un “finest” hamburger. A sinistra, Ci Penso Io: enoteca bistrot aperitivi eccetera con la brava Caterina Boglione.

Pasticceria Martesana

A fianco ha aperto dallo scorso dicembre una sede distaccata la famosa pluripremiata Pasticceria Martesana: un opportuno avvicinamento al centro città (la casa madre di via Cagliero è un po’ troppo oltre la cerchia dei navigli) di una delle migliori pasticcerie milanesi. Tra l’altro, visto che siamo agli ultimi scampoli del Carnevale Ambrosiano, le loro chiacchiere (come dicevamo nella nostra lista di specialità carnevalesche consigliate) e i loro tortelli sono ottimi.

cotoletta Hallbar

Proseguendo: al 60 troviamo Hållbar (“sostenibilità” in svedese), un bar-ristorante dalla formula originale (a mezzogiorno 5 piatti, aperto fino alle 21, a volte anche dopo, per cene a tema, a seconda dell’estro dello chef Luigi Balzella, proveniente dall’hotel Principe di Savoia. Per domenica propongono un menù dedicato a 30€ (vedi la loro pagina Facebook).  Poco più avanti l’ultraquarantennale Pizzeria Da Giuliano, una delle migliori pizze al trancio della città. Sul lato opposto invece una classica pizza napoletana, discreta, quella di Fofò Mattozzi, sbarcata a Milano da un paio d’anni. Subito di fianco Sfilatino, aperto solo fino alle 15 (in realtà non so se ancora aperto: passo sempre verso sera, ed è chiuso; e da qualche mese non se ne scrive su TripAdvisor: brutto segno?). Pochi metri e ritroviamo una vecchia conoscenza: Corey’s Soul Chicken, un ottimo pollo fritto all’americana, direttamente dal Kentucky.

Riprendiamo il cammino: la Pasticceria Galbiati, evidentemente nostrana (ma nelle viuzze laterali di Paolo Sarpi ci sono interessanti negozietti di pasticceria cinese), una pasticceria bar nuova nuova, dall’aria bio, e siamo solo al primo incrocio. Devo ristorarmi: un bel bicchierone di boba, ovvero Bubble Tea, ultimo grido dei beveroni analcolici, proveniente da Taiwan (dove è in auge da una decina d’anni), ovvero un tè verde (antibatterico antiossidante dimagrante) con latte e/o sciroppo di frutta, shakerato e addizionato di palline di gelatina di cocco e di perle (Poppy) di frutta, che si risucchiano attraverso la cannuccia particolarmente larga. Caldo o freddo, ma comunque gradevole. Lo trovo da QQTea Taiwan Bubble Tea, al 47. Piccolo, luminoso, giovanile.

Baita Formaggi

Andando avanti, troviamo, quasi senza soluzione di continuità, il Panificio Pasticceria Berni, che come ormai d’uso si è attrezzato per la pausa pranzo e per l’aperitivo, con tavolini piatti caldi freddi e così via; McDonald’s (anche questo aperto da anni e anni – quasi una bottega storica); e Il Re della Baita, una meravigliosa distesa di formaggi e salumi, Bottega Storica dal 1939, con un Bettelmatt fra i migliori sulla piazza.

ravioleria

Iniziano anche la serie di ristoranti cinesi, di livello mi si dice abbastanza buono: la trattoria Long Chang, Jubin, Dong Ta, Jin Yong… Anche se mi dicono che il migliore è forse la trattoria Hua Cheng, in una parallela (indirizzo che non vi rivelo… sembra che lo si voglia tenere il più possibile riservato, per evitare che si affolli eccetera). Con alcune novità: da La Ravioleria Sarpi, di cui vi abbiamo già magnificato il menù (ottimi ravioli, una ottima crepe ripiena tipica della Cina del Nord) e la “milanesità” del proprietario, Agie Zhou, nostro concittadino solo dal 1996, a un nuovo Noodles & Soups, al 21, interessante (e anche qui, come in quasi tutti i “cinesi” della zona, un look fresco e pulito). Un altro locale nuovo è Tang Gourmet, qualche decina di metri più avanti. Una “Gastronomia Tradizionale” con piatti che comprendono ravioli e noodles in innumerevoli varianti, regionali cinesi ma anche ad esempio coreane…

Un bel locale grande, con un piano di sopra, e una bella cucina a vista: una volta si dicevano nefandezze dei ristorantini cinesi piccolini e sporchini e chissà cosa ci sarà nella cucinina: ora qui, come alla Ravioleria, e altrove, si vede la cucina, e si può apprezzare la tecnica di confezionamento dei ravioli e degli altri piatti. Si può mangiare qui, oppure portarsi via i piatti: i prezzi sono modici, diciamo che vanno in media dai 3,50 ai 6/8€: ma sono spesso oltremodo abbondanti, proposti in pratici enormi contenitori di plastica ricolmi di cose buone.

da Zhong

E ancora: Da Zhong, un negozietto di formaggi di soia, di tutti i tipi, fresco secco, anche da passeggio, produzione propria, coltivazioni bio, no OGM e così via. Per ora me lo sono guardato bene bene da fuori… magari ci entrerò prima o poi…

Al fondo di Paolo Sarpi, visto che siamo entrati dall’altra parte, ovvero all’inizio, troviamo Otto (appunto al civico 8), interessante locale italiano dal tipo bar-ritrovo-colazione-pranzo-office-merenda-coworking e così via; aperto da un annetto, propone interessanti combinazioni per la pausa pranzo (devo passare a vedere cosa c’è di sera). E una vecchia torrefazione, Coracà o do Brasil. E Chateau Dufan, bar panineria pasticceria (dove si trova anche il bubble tea).

Dimenticavo. al centro di Paolo Sarpi c’è Tang Gourmet, un emporio aperto da qualche anno, che vende un po’ di tutto, con un reparto alimentari ben fornito di prodotti genericamente asiatici, comprese frutta e verdura (in parte peraltro di produzione italiana). Da visitare, assieme al più vecchio e famoso Kathay in via Rosmini – una delle mete obbligate per i milanesi alla ricerca di cibi etnici, provenienti da pressoché ovunque.

Le Cantine Isola

E non dimenticavo – ma ho lasciato apposta per ultimo – le Cantine Isola, un’isola enologica al centro della via, una vera e propria istituzioni (che io sappia ci sono sempre state…), a ricordarci che un buon bicchiere di vino, beh, ci sta bene sempre. E magari troviamo qualche bollicina per brindare al Capodanno cinese.

Voi avete già fatto la vostra scelta?

[Immagini: junglam.com, Facebook, iPhone Emanuele Bonati]

 

 

 

 

 

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.