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Amore, iPhone, homard, Chiberta

venerdì, 12 Febbraio 2010 di

svinando

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Parigi. Festeggiare San Valentino nella Ville Lumière? Il fascino della città romantica c’è tutto e una due giorni last minute è una soluzione semplice semplice. Mi ha chiamato un amico per dare una mano a un suo amico (che catena) e mi ha chiesto consiglio sull’albergo e almeno 1 ristorante per la due giorni cor’-a-cor’. Va bene. Due indicazioni semplici (= non molto costose). Per l’albergo gli consiglio l’Hotel Notre-Dame “Saint-Michel”.

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Prendi una camera doppia con vista sulla Senna e sulla cattedrale a 235 euro. Un albergo tre stelle, ma molto bello che ti permette di andare a piedi a Saint-Germain e anche sulla sponda opposta al Marais e al Louvre. Vista ovviamente da urlo. Stavo giocando sull’iPhone dopo aver letto qualche invito a pensare come è diventato il mondo gastronomade ai tempi del web spinto.

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Mi è venuto di dirgli Guy Savoy che ha anche una bella applicazione che ti permette di guardare foto, ricette e di prenotare inviando una mail o telefonando direttamente. Per un cuoco che ha aperto il suo primo ristorante all’alba degli anni ’80 mi sembra un andare al passo con i tempi in grande sincronia. Alle tre stelle Michelin ha aggiunto anche le insegne della Legione d’Onore conferite dal Presidente della Repubblica. “Sì, va bene, ma forse è un po’ costoso”. Ditate sul touch screen e mi appare il prezzo menu basic 180 € ad acqua minerale. Però, c’è anche Le Chiberta che dovrebbe avere un menu basic. Lascio il cellulare in favore del mac per controllare tutto et voilà, menu degustazione a 100 €. C’è anche un Menu San Valentino a 150 € (*lo leggete in fondo). Ma poi mi verrebbe dire chissene di San Valentino che nella mia testa fa la pari con Halloween … “Ma sai, le promesse, Parigi, voli ormai più economici che fare Milano-Firenze in treno”. Penso all’amico Bernardi che ha fatto un elenco di pietanze per la cena fatidica (ma a proposito, è il 13 sera o il 14, no perchè il 14 è domenica e al massimo si cena con un panino aviotrasportato) e vedo che non c’è l’aragosta. Cavoli, forse è troppo demodé, eppure faceva lussuria. Al Chiberta fanno un buon astice e a San Valentino la chele fa il suo effetto. Infatti è previsto. Poi l’homard breton fa discutere, con passione.  “Va bene, glielo dico, anche se ha un altro cellulare”. Comunque annotate e andate a vedere su iTunes l’applicazione Guy Savoy. E leggetevi il racconto di una viaggiatrice entusiasta di Chiberta, Patrizia Spinelli Napoletano, che ha scattato qualche foto e ha gustato anche le passionali chele in salsa fresca. Bon Voyage! 🙂

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Le Chiberta. Testo e foto di Patrizia Spinelli Napoletano.

Guy Savoy, geniale e raffinato chef d’oro di Francia, tre stelle Michelin Paris, che, non per nulla, ha battezzato il suo “Chiberta”, dal nome del più prestigioso percorso golf francese a Biarritz, sulla costa basca, sede d’incontri internazionali. A due passi dall’Etoile, punto magico e strategico di Parigi, nell’eleganza appena sussurrata di architetture haussmaniane e contemporanee, silenziosi cristalli svelano le atmosfere uniche di Le Chiberta. Gli interni, espressione della passione per l’arte del proprietario, in rarefatto e netto minimal-chic, firmati dall’architetto parigino Jean-Michel Wilmotte, avvolgono soft e seduttivi in un sontuoso total-black di ardesie, legni e arredi, frammentato da lampi di scarlatto, grigio perla contemporanei – le tele del pittore Gérard Traquandi e di Bertrand Lavier – dai  candori di lacche, stoviglieria e tovagliati superbi e flash acciaio di sofisticato high-tech. Sulla destra spazia l’isola fantastica del lounge-bar fronteggiato dalla fuga prospettica di due piccole sale conseguenziali terminate dalla parete-biblioteca di etichette, classiche e rare, da collezione con cristalli climatizzati. L’insolita modulazione enologica ritorna lungo un breve raccordo e ritma, insieme ad altre opere di Traquandi, la privacy della sala conclusiva.  Jean-Paul Montellier è il giovane direttore e cortesissimo padrone di casa. Sono opera di Gilles Chesneau, Stéphane Laruelle e ovviamente Guy Savoy le ricette basate su una cucina che affonda le radici nella cultura tradizionale mediterranea arricchita da attente rivisitazioni contemporanee.

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A Le Chiberta i menu, variati per stagione, sono opera di Guy Savoy, Gilles Chesneau e Stéphane Laruelle. Nel tempo ho apprezzato i contrasti delicatissimi nella crema di piselli freschi con carpaccio di zucchine all’olio di mandorla, la triglia in crosta di sfoglia all’orientale con datteri e anguria, la zuppa di carciofi ai tartufi neri, l’aragosta farcita agli agrumi e broccoli in due cotture, la piccata di vitella al limone profumata allo zenzero o il carré d’agnello arrostito al basilico con salsa al peperoncino d’Espelette. E ancora i dessert con l’insuperabile binomio fragrante di gelato crème brulée racchiuso nella sfoglia alle fragole di bosco o il millefoglie al baccello di vaniglia, rabarbaro scottato alla vaniglia del Madagascar con fragole e sorbetto di verbena.

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*Menu St Valentin – 150 euros
Mise en bouche
Homard breton en fine gelée
carottes jaunes et violettes
vinaigrette au corail
Noix de Saint-Jacques contisées à la truffe noire
salsifis et crosnes au jus de truffe
Filet de bœuf de Salers et foie gras de canard poêlé
boulangère pomme-céleri
sauce rouge
Brie de Meaux à la truffe noire
 salade de mâche
Cœur chocolat-griotte
glace gingembre
Mignardises

Le Chiberta. 3, rue Arsène Houssaye 75008 Paris. Tel. 0033 (0)1 53 53 42 00. www.lechiberta.com

Hotel Notre-Dame Saint-Michel. 1 Quai Saint-Michel 75005 Paris. Tel. 0033 (0)1 43 54 20 43. www.hotelnotredameparis.com

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.