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La felicità è uno Château d’Yquem del 1811, l’anno della Grande Cometa

Chateau d'Yquem 1811, il vino della Grande Cometa vale 75 mila sterline
venerdì, 29 Luglio 2011 di

75.000 sterline per un vino. E’ questa la cifra sborsata dal sommelier Christian Vanneque per uno Chateau d’Yquem del 1811.

La bottiglia di vino bianco più costosa del mondo (la più cara nel campionato dei vini rossi, uno Cheval-Blanc del 1947, è stata venduta a 192 mila sterline lo scorso novembre) è finita, durante un’asta di vini che si è svolta al Ritz di Londra, nelle mani di un patinato esperto e collezionista, già capo sommelier del tristellato parigino La Tour d’Argent.

“L’aprirò in occasione della festa dei cinquant’anni di attività professionale” (cioè nel 2017), ha detto nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a margine dell’eccezionale acquisto. “Di certo non la rivenderò”, ha assicurato Vanneque annunciando che la bottiglia rimarrà in esposizione in uno dei due ristoranti di Bali di sua proprietà, in sicurezza e a temperatura e umidità controllate. In “una mini Fort Knox”, ha scherzato il sommelier, “impossibile da aprire”.

Christian Vanneque è solo uno dei destinatari della mail con la quale Steven Williams, ex proprietario della bottiglia, acquistata qualche anno prima insieme all’intera cantina di un collezionista europeo, informava 40 mila potenziali acquirenti della messa in vendita della preziosa bottiglia.

Pezzo autentico di storia del vino, uscito dalla più nobile delle cantine di Sauternes, nella Gironda, là dove un microclima speciale rende speciale la “nobile muffa” che si sviluppa tra i filari della proprietà, e dove la vendemmia si fa a più riprese per  prendere solo i chicchi con la botrite. Vigneto dall’inizio del Settecento, oggi sotto il controllo della multinazionale del lusso Lvmh.

Dell’annata 1811, anno della Grande Cometa, Robert Parker, che l’ha promossa a pieni voti (100/100) nel corso di un assaggio, ha tessuto le lodi per la sua eccezionale longevità.

[Fonte: independent.co.uk, cronistadelvino.it Foto: winnipegsun.com]