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Vini naturali. La sora Franca e il Barolo 2006 di Rinaldi

lunedì, 16 Gennaio 2012 di

La Sora Franca del terzo piano, se avete seguito la saga qui su Scatti di Gusto, è individuo assai ammaliante, di raffinata cultura, letterata di prim’ordine e fine pianista. Erudita al punto giusto, ma non priva di idee e spunti personali, adepta della gnosi, affiliata della conoscenza, euristica per antonomasia e donna di mondo nonchè viaggiatrice instancabile. Ella  riesce a coniugare sapere e ragione , in una sintesi moderna, contemporanea direi. Franca è colei che si suol definire, con faticosa ricerca di terminologia adeguata, una figura intellettuale sotto tutti gli aspetti. Perennemente tormentata dal dubbio, dalla coscienza della morte e dalla necessità di trascendere per dare un senso a questo esserci che un senso altrimenti non avrebbe, se non nell’anima che da qualche parte dovrà pur essere sennò ditemi (ditele!) il perché!…

Ad ogni modo ieri ho incrociato la Sora Franca del terzo piano per le scale e mi ha attaccato un bottone che la metà bastava, circa alcune sue riflessioni su questo blog.

“Ao’!”, così mi pare intonasse l’adagio “ è da n’anno che sto a legge Scatti e nun c’ho (sempre voce del verbo c’avere) capito gnente! Ma che è ‘sta storia degli abbinamenti co’ ste cosce? Che so tutte ‘ste gambe scosciate ‘ste donnine co’ e minigonne che tengono er calice co  ‘sta spocchia da grand hotel e quell’artre che stanno a magnà biscottini a Parigi e li chiamano tortijoni? O maccheroni mo’ nun me ricordo. Com’è sta storia’ Ndo devo annà l’anno prossimo a Natale? A Pariggi? Vabbè ce so ggià stata, alloggiavo ar Miramare in centro, sì ma insomma, senza infamia e senza lode… e annamio! Ma poi scusi, signorì, visto che lei se ne intende: ma che ssò’sti vini naturali che non parlate d’artro urtimamente?

E così, siccome stavo giusto per assaggiare una bottiglia di Barolo Brunate Le Coste 2006 di Rinaldi, ho deciso di salire a casa sua per condividere insieme a sua  figlia, quella del nail bar e al suo spasimante tatuato dai capelli scazzati, una breve degustazione di un buon vino naturale. O almeno, questo era nelle mie intenzioni, ma in verità non ho proferito verbo perché si sa, la Sora Franca tende ad occupare la scena con una certa prepotenza, che mi sono ben guardata dal contrastare.

Il Barolo, eccellente, è stato celebrato in versi sciolti. Tuttavia dopo il primo sorso, Franca s’è ricordata (maledetta lei!) di una bottiglia di vino sicuramente naturale che aveva dentro alla dispensa e che, a suo avviso, avrebbe potuto competere con Rinaldi. Bottiglia del nonno, naturalissima ovvio, in evidente ossidazione una cosa tremenda, faceva schifo anche l’uva secondo me. Lo spasimante della figlia coi murales sugli avambracci, ha tentato di dire qualcosa ma aprendo la bocca ha vomitato una specie di alien che ha addobbato il muro di fronte con un graffito di cui si sta occupando la sovrintendenza, per via di una  stupefacente somiglianza con alcune scene di caccia al Mammuth di preistorica memoria.

C’è tanta confusione sul concetto di vino naturale e, come ho già avuto modo di precisare in un mio vecchio post, trovo il termine inadatto. Il vino non può essere naturale, essendo il risultato di una tecnica di produzione che trasforma l’uva che altrimenti diverrebbe naturalmente aceto. Capita troppo spesso che l’etichetta “vino naturale” giustifichi errori e forzature. Non lasciatevi abbagliare dall’etichetta perché la puzza è puzza e l’imprecisione non si corregge, naturale o meno. Brunate le Coste di Rinaldi è un grande Barolo che io amo e bevo volentieri e siccome passo per essere quella ipersofisticata e snob, vi dico che per me questo vino è molto buono e non ha bisogno di  giustificare alcuna caratteristica in base al metodo.

Amici di Black Mamba, non sopravvalutate vini difettosi o incomprensibili solo perché contrabbandati per naturali. Perché se il vostro palato non li comprende, vuol dire che non c’è niente da capire se non che quel vino è fatto male.

E a proposito di incompresi, vi lascio in compagnia di un grande della musica italiana, Enzo Carella, me l’ha suggerito la sora Franca e devo dire che ha un talento naturale, lui sì!…Il testo è di Pasquale Panella. E ho detto tutto! Fatevi due risate che è meglio!

Parola di BlackMamba!

Rinaldi Giuseppe. Via Monforte, 3 – 12060 Barolo (Cuneo). Tel. +39 0173.56156