Vieni a vedere come la Puglia diventa terra di vino al Vinitaly 2012

Lo slogan ha fatto un po’ discutere – Puglia, dove la terra diventa vino – per via di una trasformazione che non è proprio così diretta (e anche per un abbinamento che tende a mettere in ombra altre tipicità) ma ha permesso di fare un po’ di esperienze gustative che ci hanno indicato una nuova strada per i vini della Regione, quella cioè di un contenimento delle sensazioni alcoliche. Non possiamo dire altrettanto purtroppo per le concentrazioni e le estrazioni che ancora appaiono esuberanti.
Vi diamo conto di alcuni nostri assaggi:
1. IGT Puglia Nero di Troia 2010 – Cantine Spelonga. Ematico e speziato, con piccoli frutti neri in evidenza. Fresco e ben in equilibrio su una trama tannica particolarmente suadente. Finale di carruba molto avvolgente. Profondo e persistente.
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e ½
2. Castel del Monte DOC Riserva Falcone 2007 (Anteprima) – Rivera. Frutti neri e spezie orientali sono i marcatori di questo Nero di Troia (per il 70%, il resto è Montepulciano). Al gusto si presenta ancora teso, con un tannino molto presente, anche se di qualità. Fresco e strutturato chiude con ricordi di tabacco e grafite.
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3. IGT Puglia Dieci Ottobre 2007 – Antica Enotria. Questo vino da agricoltura biologica è composto di Nero di Troia e Aglianico in parti uguali. Al naso note terziarie, cuoio e balsamico, in bocca è ampio con ritorni balsamici, ancora fresco nonostante qualche accenno verde nel finale.
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e ½
4. Squinzano DOC Riserva Magniesse 2007 – Cellinese. Sei mesi di barrique (fortunatamente non nuove) , ma abbastanza assorbiti da una beva di grande freschezza. Finale speziato e di arancia sanguinella.
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e ½
5. Murgia IGT 2008 Ossimoro – Azienda Pietraventosa. Frutti rossi e prugna matura al naso per questo Primitivo (75%), insieme a note speziate, in bocca parte con morbidezza, ricco di frutto e di minerale, chiude con decisione ed emerge il tannino della quota di aglianico (25%).
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e ½
6. Salice Talentino DOC Riserva Selvarossa 2008 – Cantine Due Palme. Ematico e dai toni scuri accompagnati da sentori di frutta matura e arancia sanguinella. Tanta materia ed una nota alcolica in evidenza, ma di buona piacevolezza.
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7. Salento IGT Don Pepè 2008 – Cantine Petrelli. Vino composto da Negroamaro (85%) in prevalenza e Malvasia Nera e Montepulciano per la restante parte. Sentori di frutta in composta, di ciliegie sotto spirito; in bocca conferma le dolcezze avvertite all’olfatto, morbido senza eccessi, con un finale di fiori secchi.
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8. Salice Salentino DOC Rosso 2009 – Cellinese. Pepe, spezia, chiodi di garofano, tipici del vitigno protagonista di questa DOC, si aprono al naso insieme a sentori floreali. Al gusto la sensazione calda è bilanciata da una buona acidità. Ancora un tannino giovane, ma di buona qualità.
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9. Puglia IGT Ambasciatore dei Colli 2006 – Colli della Murgia. Da Aglianico e Cabernet, vino di grande impatto olfattivo con spezie e mineralità in evidenza. Frutti neri e tabacco completano la gamma dei profumi. Al gusto un tannino ancora teso, ma di buona finezza annuncia una freschezza integrata in una buona struttura.
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10. Salento IGT Nero di Velluto 2008 – Feudi di Guagnano. Da un vecchio vigneto ad alberello viene fatto questo vino che ha sentori eterei di lucido e note boiseè, frutti rossi maturi, in bocca sensazioni vellutate con un supporto glicerico importante: alcool importante ma ben celato.
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11. Salento IGP Alberelli 2008 – L’Astore Masseria. Da una vecchia vigna ad alberello, negroamaro al 100%. Note balsamiche, qualche sbuffo alcolico, frutta sottospirito, in bocca mostra qualche accenno di gioventù che verrà smussato dalla permanenza in bottiglia.
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12. Aglianico IGT Puglia Orme 2009 – Massimo Leone. Spezie e more, amarasca e lampone ci parlano di un quadro olfattivo ampio. In bocca profondo e di beva leggermente verticale con un discreto finale di chiodi di garofano.
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13. Salento Negroamaro IGT 2010 – Nuova Vite. I terreni calcarei si ripercuotono in un naso con note fumé e di frutta secca, insieme a sentori speziati. Buona acidità e bel finale di nocciola.
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14. Castel del Monte Rosato DOC Ponte della Lama 2010 – Cefalicchio. Rosa e spezie, insieme a toni di arancia sanguinella. Fresco e suadente. Bel finale agrumato e di frutta secca. Semplice anche se piacevole.
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15. Primitivo di Manduria DOP Diavolo Rosso 2008 – Erario. Liquirizia e frutti rossi, cannella e chiodi di garofano descrivono l’olfatto di questo potente Primitivo. 17 Gradi alcolici interamente svolti su tanta materia , di grande scadenza. Strutturato e complesso anche se leggermente alcolico.
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16. Primitivo Salento IGT 700 2010 – Nuova Vite. 15,5 gradi e non sentirli. Molto in equilibrio, con naso tutto sull’amarasca e sulle spezie. Grande bevibilità e bel finale minerale.
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17. Rosato IGT Salento Giovanotello 2011 – Tenuta Merico. Rosa e pepe bianco, arancia e frutti tropicali descrivono un olfatto suadente. Buona freschezza, anche se con nota alcolica in evidenza.
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18. Salento IGT Negroamaro Masseria Maime 2008 – Tormaresca. Giocato su sentori di tabacco, cuoio e spezia. Strutturato ma leggermente alcolico e con un tannino un po’ ruvido. Bel finale balsamico.
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19. Editto Nero di Troia Rosso Puglia IGT Riserva 2009 – Vinnova. Speziato, fresco, di impatto leggermente alcolico, ma profondo. Beva orizzontale di buon interesse.
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(Maurizio Valeriani e Stefano Ronconi)




















