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Settembrini. In attesa di novità, scopri il pranzo estivo e i vini francesi

mercoledì, 01 Agosto 2012 di

Saranno sufficienti le novità in cantiere a via Settembrini per tenere saldamente in mano lo scettro di strada gourmet a Roma? I primi rumors sono più che positivi. Nel frattempo Settembrini ristorante resterà aperto fino all’11 agosto (a oltranza il bar arricchito dalle proposte della Tradizione di Vico Equense e Set la libreria wok). E noi abbiamo provato il pranzo agostano con tanto di passatempo sotto l’ombrellone in versione urbana.

L’abbinamento dei vini si è aperto con un gioco al riconoscimento per palati fini. Vista l’arsura esterna abbiamo chiesto all’Oste Luca Boccoli  un fresco verdicchio della zona di Matelica.

Al tavolo sono arrivati due ampi bicchieri di color giallo dorato con riflessi verdastri. Portando il bicchiere al naso abbiamo espresso grande perplessità riguardo al riconoscimento della nostra scelta. Incrociando lo sguardo con l’oste abbiamo raccolto un’occhiata beffarda che ci ha confermato il malizioso tranello. L’olfatto ci ha portato fuori dalla penisola, note di fichi, liquirizia, timo e sale affumicato. In bocca una grande sapidità accompagnata da una sostenuta grassezza senza intaccare minimamente la finezza del vino. Azzardiamo una provenienza dalla Loira. Arriva la bottiglia al tavolo: suspance. 1 a 0 per Gourman e Pagano. Il vino in questione è La Moynerie Pouilly Fumé 2009 di Michel Redde et Fils.

Secondo tempo. Al tavolo arrivano altri due bicchieri, più ampi e più sconosciuti del primo. Qui il gioco si fa davvero duro, in premio c’è addirittura il conto del pranzo. La posta in palio e l’ansia da prestazione ci portano più volte fuori strada. Al naso capperi, fiori di camomilla, scorza di lime e note agrumate di pompelmo rosa. In bocca un’acidità tagliente. Avremmo scommesso in un blend di ribolla e friulano di un annata non molto calda su terreno minerale. Ne usciamo davvero sconfitti. Arriva la bottiglia al tavolo e trattasi del Bourgogne Hautes-Côtes de Beaune 2009 di Emmanuel Rouget. Chapeau! Triplice fischio: 1 a 1, scommessa persa, ma godimento assoluto.
 e secchio

Poi si è mangiato, ovvio, attingendo dalle proposte del menu agostano di Luigi Nastri che è differente a pranzo rispetto alla cena.

L’entrée è una tartare di tonno rosso (un 60 kg sardo) con pomodorini di sapori molto netti, didascalici.

Per antipasto un uovo con zucchine e fiori di zucca sormontato dai gamberi rossi appena tiepidi. Piatto equilibrato e succulento con la nota vegetale che si sposava in maniera eccezionale al nostro Pouilly Fumé.

Meno convincenti gli spaghetti con vongole, cocco e peperoncino ma per resa stagionale dei molluschi sardi. Buona la presa acida e fresco l’accompagnamento del cocco.

Alla voce secondi, il pesce del giorno al vapore di derivazione orientale è una spigola di indiscussa freschezza, di buona consistenza, di bella carne e ottima cottura. Buono l’accompagnamento di verdure con finocchio, patate, zucchina gialla e carote a sostenere la spigola. L’abbinamento ideale per la Borgogna di Rouget.

Chiusura affidata a una composizione di gelato home made ai gusti di pera (un po’ troppo zuccherina), lampone e limone (eccellente).

Settembrini Vino e Cucina. Via Settembrini, 25. 00195 Roma. Tel. +39 06.3232617