Latte in polvere nel Gorgonzola, nel Toma piemontese e nel Taleggio. Un’ispezione dei Nas in un caseificio della provincia di Novara ha rilevato la presenza di 2 quintali di latte in polvere nel magazzino delle materie prime.
L’ennesima truffa al consumatore (che proprio in questi giorni ha appreso che un terzo dei campioni di prodotti a base di carne bovina analizzati dai Nas contengono carne di cavallo) visto che il latte in polvere costa molto meno di quello fresco e la legge impone da 40 anni l’uso di latte intero vaccino per i formaggi a Denominazione di Origine Protetta, per giunta proveniente da aree geografiche ben delimitate dal disciplinare (nel caso del Gorgonzola le province di Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Cuneo, Lecco, Lodi, Milano, Monza, Novara, Pavia, Varese, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli ed alcuni comuni della provincia di Alessandria).
Frode in commercio è la denuncia che ha raggiunto il rappresentante legale dell’azienda. “Si tratta di una vera e propria truffa che ha fruttato ingenti guadagni ai suoi ideatori: il latte in polvere, infatti, ha un costo notevolmente inferiore rispetto a quello fresco”, sottolinea Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori.
[Link: lastampa.it, helpconsumatori.it. Immagine: saporiericette]
Quando succedono queste cose vergognose secondo me sarebbe doveroso dire il nome del caseificio
Perché queste notizie escono su tutti i media in bella evidenza e (quando ci sono, come in questo caso) le rettifiche o le difese delle aziende non compaiono nemmeno?
Buongiorno a tutti, condividiamo con voi la nostra versione dei fatti. Non si tratta di latte in polvere, ma di terreno colturale.
Qua in trasparenza tutta la nostra documentazione: https://www.facebook.com/notes/latteria-sociale-di-cameri/sequestro-di-latte-in-polvere-falso-comunicato-latteria-sociale-di-cameri/146760432171744
Siamo a disposizione per ulteriori chiarimenti, noi siamo sempre stati dalla parte della legge e per la qualità.