Due pizzaioli su tutti al Bob Fest 2025: Barone e Lo Stocco

Il Bob Fest, alla seconda edizione itinerante, ha riunito tantissimi professionisti della ristorazione da tutta Italia: osti e stellati, pizzaioli e pastry chef, barman creativi e originali interpreti di cucina ibrida.
Una location d’eccezione quella del Porto delle Grazie di Roccella Jonica. Che, se da un lato attira per indiscutibile fascino, dall’altro crea qualche ostacolo a chi si trova tra forno e bancone. In un felice pot-pourri di interessanti piatti, tranci e tonde, le proposte di Alessandro Lo Stocco e di Giuseppe Barone si sono distinte nel mare magnum di creazioni dell’arte bianca. Stili e concept differenti che colpiscono per tecnica indiscussa e per riuscita.
La Peperò di Alessandro Lo Stocco

Leggerezza. La sintesi della Supercrust (o, meglio, della base) del pizzaiolo Alessandro Lo Stocco al Bob Fest è tutta qui. Ermetismo di complessità. La competenza inopinabile e la dimestichezza con gli impasti particolarmente idrati, ridefiniscono gli assi cartesiani di questo genere di lavorazione. Gestione dalla precisione maniacale, aromaticità bilanciata del topping che, giustamente abbondante, ricrea la suggestione di una Scarpetta. Il morso, divertente al sound, è evanescente all’assaggio e crea una sinfonia armonica con gli ingredienti.
La Peperò, una dichiarazione di amore per il nostro SUD è un piacevole gioco di equilibri. Ragù di peperone cornetto di Pontecorvo D.O.P. arrosto e vellutato, pecorino romano D.O.P., ‘nduja di Spiliga e olio al basilico. Un bite impalpabile e soave, dalla stilistica leggiadra…Impossibile rinunciare ad una struttura così rigorosa e di carattere!
La Calabria in contrasto del pizzaiolo Giuseppe Barone al Bob Fest

Sul fronte opposto, il pizzaiolo Giuseppe Barone (braccio destro e anche sinistro di Gino Sorbillo) presenta al Bob Fest una “classica” napoletana. Se colpisce l’estrema tranquillità nella gestione di uno stile assai peculiare in condizioni altrettanto critiche, l’impasto stupisce per essere un personale elogio alla tradizione. Una fetta dalla leggerezza naif, che testimonia la riverenza al passato con quel tocco di modernità dettato dalla conoscenza della materia. Un up-grade di coscienza e scienza per Giuseppe, capace di condensare ricordo atavico e contemporaneità in un boccone di grande rigore esecutivo. Golosa da masticare, soffice ad ogni assaggio e in bilico tra vintage e 3.0.
La Calabria in contrasto dà voce a ingredienti strong per uno spicchio inaspettatamente delicato e sicuramente appagante. Ingredienti: fiordilatte, cipolla di Tropea, pecorino del Monte Poro D.O.P., miele alla ‘nduja, basilico e olio extravergine di oliva. Un comfort food da premiare per un impasto che “tiene” anche in situazioni non ideali e per una geometria non banale di forma e colori.
Due declinazioni agli antipodi che confermano le infinite sfumature dell’arte della lievitazione ed il fermento “tumultuoso” del settore pizza con due pizzaioli alla manifestazione Bob Fest.