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microbiota intestinale

Cos’è il nostro microbiota e come stare bene con l’alimentazione

Il microbiota è il milione di miliardi di batteri che ci accompagna dalla nascita e che ci rende unici ancor più dei cromosomi. W l'olio e la dieta mediterranea: mangiando bene possiamo farci del bene.
giovedì, 29 Agosto 2019 di

Non contenti di avervi appena ammoniti sulla dieta, vi parliamo di qualcosa che abbiamo tutti e che dobbiamo tenere con cura: il nostro microbiota.

Il microbiota è la popolazione batterica che convive con noi: un milione di miliardi di batteri che ci accompagna dalla nascita e che ci rende unici ancor più dei cromosomi.

Dalla testa ai piedi, dalla superficie all’interno del corpo, soprattutto nel cavo orale e nell’intestino, ospitiamo batteri – per la maggior parte non patogeni – e dobbiamo averne cura. Anche a tavola, sì.

Per la sua importanza, il microbiota è sempre più considerato alla stregua di un organo ed è studiato da più discipline medico-scientifiche.

E, guarda caso, c’è un rapporto molto stretto tra microbiota, alimentazione e salute.

ingrandimento elettronico microbiota

Il microbiota convive con noi in un rapporto interessato: coopera con il sistema immunitario, assorbe i nutrienti, agevola il metabolismo, ci protegge dai patogeni. La sua composizione si modifica con l’età, i farmaci con cui ci curiamo e con l’alimentazione.

Allora assume nuovo senso il vecchio adagio “siamo quello che mangiamo” – e come lo mangiamo. Fare del bene al nostro microbiota equivale a farlo a noi stessi.

Cibi amici e cibi nemici del microbiota

Bottiglie di olio EVO

Ci sono nemici. Per esempio, quelli troppo ricchi di zuccheri e molto elaborati, possono alterare l’equilibrio del microbiota intestinale con rischio di gravi danni e infezioni.

Ci sono cibi alleati, come i prodotti probiotici e, nel suo insieme, la dieta mediterranea, vini compresi.

C’è l’olio EVO – che sia benedetto! – a far bene anche al nostro microbiota grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e protettive. Noi di Scatti di Gusto adoriamo questo alimento e ne parliamo il più possibile.

E se l’olio è un tesoro per la nostra salute, l’olivicultura lo è per il nostro intero sistema – cultura, ambiente, territorio, gastronomia, turismo.

Ci sono poi belle sorprese, piatti saporiti che ci riconciliano con l’idea che mangiare sano può essere, anzi è, gratificante.

Brasato al Barolo

Il brasato al barolo fa bene al microbiota, per esempio. Detto così, fa un po’ impressione, ma è vero. Ed è una bella sorpresa.

Questo piatto, ricco delle proteine nobili della carne, dell’alta percentuali di antociani e tannini nel vino, delle fibre della polenta, è bilanciato e fa ben lavorare la digestione. Piace al microbiota.

Gli fanno compagnia, tra gli altri, il pane e la pasta sardi, il moros y cristianos dei cubani, la nostra pasta e lenticchie, i dolci fatti in casa come una sana torta di prugne

Pronti a scandagliare menu ristorantizi e dispense casalinghe a fin di bene? C’è un’enorme eredità foodcultural cui possiamo dare fondo…

Poche, semplici regole

Non è questione di compiacere il nostro microbiota o le mode del momento. Vivere sani è una chance per vivere a lungo.

E se siamo ben contenti di usare l’olio extravergine nei piatti cucinati a casa e fuori casa o di gustare il brasato di cui sopra, ricordiamoci soprattutto di poche, semplici regole:

Fare piccole porzioni in piatti piccoli

Alzarci da tavola prima di essere sazi

Nutrirci come se il cibo avesse proprietà medicinali

Ce la possiamo fare? Ce la possiamo fare.

cantina Beni di Batasiolo La Morra d'Alba

Questo articolo è una rielaborazione delle presentazioni dei professori Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino; Rossana Cavallo, direttore della struttura complessa di Microbiologia della Città della Salute e della Scienza di Torino; Etta Finocchiaro, Dirigente Medico del Servizio Nutrizione Clinica AOU Città della Salute e della Scienza di Torino; Maurizio Fadda, Dirigente Biologico del Servizio Nutrizione Clinica AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, coordinati dal giornalista scientifico Giorgio Vidalda In occasione del Microbiota and Nutrition Day promosso dall’Accademia di medicina di Torino e dall’azienda vitinivicola Beni di Batasiolo, che premierà due progetti di ricerca italiani sul tema del microbiota con 40 mila euro ciascuno l’anno per due anni. L’annuncio a settembre.

[Immagini: ufficio stampa Mailander; Micropia; Scatti di Gusto]

Di Daniela Ferrando

Milanese, trent’anni di copywriting e comunicazione aziendale. Le piace che il cibo abbia le parole che merita: è cultura. Parlando molto e mangiando poco, non si applica nel suo caso il “parla come mangi”.