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Caso Gorini a Gelinaz! La foto dei finti cinesi accusata di razzismo

giovedì, 05 Dicembre 2019 di

Gianluca Gorini si è già scusato sui social per la foto, ritenuta da molti razzista (e prontamente rimossa), pubblicata a commento del menu ricevuto dal suo ristorante da Gorini (1 stella nella Guida Michelin 2020) per la serata di The Great Gelinaz! Shuffle Stay in Tour, il rimescolamento di cuochi e ricette che martedì scorso ha coinvolto 148 cuochi in 138 paesi.

La polemica nasce quando Jen Agg, ristoratrice canadese con diversi locali, iniziatrice del rinnovamento gastronomico di Toronto e autrice di un volume sul sessismo nel mondo della ristorazione, rilancia su Twitter il post pubblicato da Gorini su Instagram. Nella foto, lo chef e la sua squadra festeggiano il menu ricevuto da Victor Liong dell’Essential Lee Ho Fook a Melbourne, in Australia. Per festeggiare, non hanno trovato di meglio che mettersi dei cappelli conici asiatici e di tirarsi gli angoli degli occhi per imitare quelli degli orientali. Un giochino da bambini, se vogliamo – ma che suona razzista, specie nel Nordamerica, dove peraltro hanno una visione del politicamente scorretto piuttosto restrittiva.

La foto ha raccolto molti Mi piace ma anche molti commenti critici. Diciamo che forse si può considerare una stupidata, profondamente sbagliata, certo, ma non crediamo sia dovuta a un reale pensiero razzista. Anche perché Gorini ha avuto diverse esperienze internazionali – e le cucine sono un vero e proprio melting pot, si sa.

Gorini ha cancellato il post, sostituendolo con un post di scuse.

https://www.instagram.com/p/B5pqKwHoiUG/?utm_source=ig_web_copy_link

“Non avrei mai pensato che una foto potesse generare tutto questo. Lo scatto in questione è stato dettato dall’eccitazione e dall’entusiasmo che il confronto con una nuova cultura ha generato nel nostro lavoro quotidiano. Ora mi rendo conto che probabilmente non conosco abbastanza bene il problema e che ne ho sottovalutato il significato. Sono contro ogni forma di violenza e soprattutto contro ogni forma di razzismo. Credo fermamente nel confronto, nella condivisione e nella contaminazione con altre culture e paesi, come stimolo per la mia crescita e quella delle generazioni future. Mi scuso con tutti quelli che ho offeso. Non era mia intenzione offendere nessuno, tanto meno discriminare le altre culture. Per favore, Victor, mi piacerebbe invitarti a venire in Italia e trascorrere alcuni giorni qui nel mio ristorante come mio ospite, per celebrare il significato delle relazioni tra culture diverse e fare una cena a quattro mani insieme. Perdonami!”

Non sembra ci siano stati commenti o reazioni da parte di Gelinaz!, l’organizzazione fondata da Andrea Petrini e Fulvio Pierangelini, che peraltro ha tra i suoi tratti distintivi l’essere in qualche modo “politicamente scorretti”, o perlomeno eccessivi – lo Shuffle di quest’anno lo hanno definito un “piccolo, umile ma fottutamente audace punto di svolta di un’epoca”, lamentandosi dei “drogati di Instagram e crack-PR” che influenzano il mondo del cibo.

Aggiornamento La reazione di Gelinaz! è – purtroppo – arrivata.

Se vogliamo, possiamo sottolineare come Gelinaz! sia poco attento al mondo femminile – pochissime le cuoche gli anni scorsi, solo quest’anno ci sono 32 chef donne (su 148, il 20% circa) – e, aggiungiamo, con un solo rappresentante per il continente africano. Che, almeno, è una donna, dal Ghana, Selassie Atadika.

[Link: Eater]

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.