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Dpcm: l’incredibile storia del ristorante a metà tra zona arancione e gialla

Dpcm a zone: la storia incredibile del ristorante diviso tra Emilia Romagna, regione in zona gialla e la Toscana, regione in zona arancione
giovedì, 12 Novembre 2020 di

Il Dpcm a zone si porta dietro anche una storia incredibile come questa.

Il bar, ristorante, albergo “Da Pacetto”, noto anche con il nome di “Osteria del Duca” (forse l’osteria più antica d’Italia), ha il bar a Castiglione di Garfagnana, in provincia di Lucca, e il ristorante a San Pellegrino in Alpe, in quella di Modena.

O se preferite, la macchina del caffè in Toscana e la cassa in Emilia Romagna.

Essere terra di mezzo non è mai stato un problema per la frazione a 1525 metri sul livello del mare. Ma in epoca di Dpcm rischia di diventare una grossa grana.

Che si fa, si sta chiusi come tutti i bar della Toscana, diventata da poco “regione arancione” o si sta aperti fino alle 18 come tutti i ristoranti della provincia di Modena, che è invece zona gialla?

“Da domani saremo metà aperti e metà chiusi: il ristorante sarà operativo, saracinesca abbassata invece al bar”, ha detto a Repubblica Paolo Marchi Lunardi. Ovvero il titolare della struttura situata tra la frazione nel Comune di Frassinoro, sulle alture modenesi, e la provincia di Lucca.

Peraltro, l’osteria dislocata sul territorio emiliano di San Pellegrino in Alpe, microscopico borgo del modenese con solo 11 abitanti, ma destinazione nota ai motociclisti e chi ama le gite in montagna, vanta anche una nobile eredità. Quella del primo punto di ristoro aperto sul crinale addirittura nel 1221.

Potrebbe trattarsi insomma dell’osteria più antica d’Italia.

Dpcm e bar ristorante albergo da pacetto appennino

Anche il bar è a suo modo unico. Proprio per i locali incredibilmente solcati dalla linea di confine tra due regioni.

“La macchina con cui prepariamo i caffè –precisa il titolare al quotidiano toscano– si trova nella parte sul suolo di Castiglione di Garfagnana. Mentre la cassa, per pagare, è già nello spazio di San Pellegrino in Alpe”.

Logico, vista la vicenda ai limiti dell’incredibile, che il titolare si trovi spiazzato e non sappia bene come comportarsi per osservare le restrizioni anti-contagi previste dal governo. 

Anche i clienti sono disperati: “non sanno se possono venire per un caffè o no. E io non so che rispondere”.

Situazione comprensibile per gente abituata a fare avanti e indietro tra la zona lucchese e quella modenese per andare alla posta, in farmacia o fare la spesa.

Ma adesso? “Adesso mi toccherà tenere chiuso il bar”, risponde sconsolato Paolo Marchi Lunardi.