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Gli Italiani sarebbero innamorati dei vini fermi del proprio Paese

L'analisi presentata da CGA alla Milano Wine Week presso "Casa Masaf", il consumatore alto spendente berrebbe al 75% vino fermo. Possibile?
sabato, 14 Ottobre 2023 di

Cosa bevono gli Italiani? Vino italiano e fermo. È il risultato di una ricerca condotta da CGA by NielseIQ, società di consulenza per la misurazione, l’analisi e la ricerca nel settore On Premise. La e presentata in occasione della Milano Wine Week nello spazio “Casa Masaf”, creato per l’occasione appunto dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste

I consumatori di vino, a dire della società di consulenza, sembrerebbero non intenzionati a rinunciare al piacere di bere (e mangiare) fuori casa. Nonostante gli aumenti dei prezzi che hanno interessato la ristorazione. Il 60% degli amanti del vino afferma che uscire per mangiare e bere fuori casa rimane una priorità fondamentale. E il 71% frequenta locali con una continuità uguale o maggiore rispetto a 3 mesi fa. Spendendo la stessa cifra, o addirittura superiore.

Non si direbbe un settore in crisi.

Per CGA, in Italia il consumatore di vino è alto-spendente e ha un reddito medio familiare superiore ai 38mila euro. L’impegno di spesa per mangiare e bere fuori casa è di circa 103 € al mese che ai valori della ristorazione attuali non si può dire cifra elevata. Questo consumatore si colloca prevalentemente nella fascia d’età degli over 55 (44%). Il 62% frequenta settimanalmente i locali e vive generalmente in grandi aree urbane (69%).

Il vino è la scelta del 40% dei consumatori di bevande che si piazza terzo dopo birra e aperitivi.

Meglio fermo che frizzante

Come detto, il vino preferito è quello fermo: lo scelgono 3 consumatori su 4 (75%). Vino frizzante (44%) e vino da dessert (28%) si posizionano al secondo e terzo posto. Inoltre, il vino fermo se paragonato al vino frizzante detiene una posizione dominante con il 53% dei consumatori che dichiara di berlo esclusivamente rispetto alle bollicine.

CGA by NielsenIQ segnala che prima di scegliere un calice di vino, gli italiani controllano in primis la provenienza.

Vincono l’aspetto territoriale con la regione (37%) e il paese d’origine (32%). La reputazione è al terzo posto (23%).

Dall’analisi emerge anche che gli italiani (88%) sono i primi consumatori a livello mondiale a prediligere vini del proprio Paese, seguiti da Nuova Zelanda (85%) e Francia (78%).

Inoltre, tra i cultori del vino, più di un terzo (37%) indica la qualità del prodotto come caratteristica imprescindibile per la scelta del proprio drink (+ 7 pp rispetto al consumatore medio).

Fattore meno rilevante per definire un vino di qualità è il prezzo, che si posiziona solamente al sesto posto (19%) e non influisce in maniera consistente.

Non lo avreste mai detto, vero? Come probabilmente assocereste l’idea del consumatore di vino alto spendente allo champagne e alle bollicine italiane.