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10 Febbraio 2023 Aggiornato il 10 Febbraio 2023 alle ore 14:12

Non è stato copiato il logo Red Bull. Ma una stele di 5500 anni fa

Il logo di Red Bull copiato? La battaglia di un piccolo produttore sardo, 22 anni, contro la ricchissima multinazionale austriaca
Non è stato copiato il logo Red Bull. Ma una stele di 5500 anni fa

Secondo i responsabili della Red Bull, il logo della bevanda energetica dalla notorietà planetaria sarebbe stato copiato da un piccolo produttore di vino della provincia di Nuoro, in Sardegna. 

Mattia Muggittu, 22 anni, titolare della Cantina Muggittu di Mamoiada, vive la vicenda come un remake della battaglia tra Davide e Golia. Lui, che ha appena prodotto la prima bottiglia di vino, contro la ricchissima e potente azienda austriaca. 

L’etichetta del vino di Mattia Muggittu raffigura una coppia di buoi legati insieme da un aratro e i simboli circolari incisi sulla parte anteriore della stele di Boeli, la pietra sacra dalla quale il vino prende il nome. 

Perché Cantina Muggittu non ha copiato il logo Red Bull

L’etichetta del Cannonau Boeli di Cantina Muggittu

Peculiarità unica della zona di Mamoiada che, stando al titolare della cantina sarda, rende inconfondibile il proprio marchio.

La gigantesca stele, ritrovata nel 1997 durante i lavori di ristrutturazione di una proprietà privata, è un megalite da 2,60 metri di altezza che risale al tardo Neolitico, all’incirca a 5.500 anni fa.

Il giovane vignaiolo sardo non credeva ai suoi occhi quando, a settembre 2022, ha ricevuto la diffida tramite un team di avvocati con sede a Torino.

Secondo i legali della Red Bull il logo rischia di generare confusione nei consumatori perché è troppo simile a quello presente sulla propria bevanda. Che raffigura due tori all’interno di un sole dorato nell’atto di caricarsi l’un l’altro.

Una posizione di sfida diversa da quella dei buoi presenti nel logo della Muggittu Boeli, dove gli animali sono praticamente affiancati per trainare l’aratro.

Nonostante ciò, a Dicembre 2022, Red Bull ha presentato una domanda di opposizione alla registrazione del marchio.

Muggittu ha detto a La Nuova Sardegna che si è trattato di un duro colpo. “Ho 22 anni, sto cercando di fare le cose per bene, questo intoppo non ci voleva”. Il giovanissimo produttore ha aggiunto di sentirsi molto demoralizzato.

Chi è Mattia Muggittu

Mattia Muggittu

La vicenda del logo contestato dalla Red Bull inizia nel 2021. Quando Muggittu decide di aiutare il padre Peppino nella gestione di quello che, in origine, era il vigneto di cinque ettari del nonno a Mamoiada, piccolo villaggio della Sardegna centrale. 

Ovviamente, secondo Muggittu, etichetta e logo del suo vino d’esordio, un cannonau ottenuto dall’uva rossa dell’isola sarda, non sono in alcun modo copie di quelli della Red Bull. 

Il giovane Muggittu, che ha ideato l’etichetta in prima persona, voleva ispirarsi alla cultura agricola sarda e alla tradizione storica di Mamoiada. Dove per secoli i buoi sono stati usati per arare i vigneti e rappresentano un simbolo dell’agricoltura locale. 

“Il logo della Red Bull non mi è mai venuto in mente” sostiene Muggittu. Che è stato contattato dai legali della società austriaca per la presunta violazione del copyright subito dopo la registrazione del marchio presso la camera di commercio. 

Adesso il giovane produttore di vino sardo ha due mesi per trovare un accordo con la società. “Se fallisce, dovrò andare in giudizio contro la Red Bull”, ha detto Muggittu: “Sembra Davide contro Golia.”

Interpellata dalla stampa sulla vicenda del logo, la Red Bull ha rilasciato questa asettica dichiarazione: “Seguendo la nostra politica aziendale non possiamo commentare alcuna questione legale in sospeso”.

Davide contro Golia

Finora la cantina Muggittu di Mamoiada ha prodotto 2.000 bottiglie di Boeli e lo ha commercializzato soltanto entro i confini della Sardegna. Dall’altra parte, Red Bull sostiene di aver venduto 11,5 miliardi di lattine in tutto il mondo nel 2022. Le vendite della bevanda energetica hanno contribuito al fatturato dell’azienda austriaca, pari a 11,6 miliardi di euro. 

“Sono giovane e lo faccio per passione”, si è lasciato sfuggire Mattia Muggittu, “Non posso competere con la Red Bull e nemmeno mi interessa”. 

Una situazione difficile che ha attirato la solidarietà di tutta la Sardegna. Non solo, persino dall’Austria sono arrivati incoraggiamenti e inviti a non rinunciare agli obiettivi imprenditoriali rivolti al giovane vignaiolo. 

Nonostante la battaglia del logo contro Red Bull, Muggittu sembra intenzionato a non mollare.

E a combattere quella che ritiene “una battaglia tra la Sardegna e un gigante globale”. Vuole espandere la sua azienda e “Questo incidente non mi fermerà.”

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