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24 Settembre 2025 Aggiornato il 24 Settembre 2025 alle ore 18:29

Omicidio Cinzia Pinna: confessa il viticoltore Emanuele Ragnedda

Emanuele Ragnedda, produttore del vino bianco più caro del mondo, con bottiglie fino a 1800 euro, ha confessato l'omicidio di Cinzia Pinna
Omicidio Cinzia Pinna: confessa il viticoltore Emanuele Ragnedda

Una storia di successo che sembra avere un finale bruttissimo. Emanuele Ragnedda, viticoltore famoso per il suo costosissimo vino bianco, ha confessato l’omicidio di Cinzia Pinna indicando il terreno dove si trovava il cadavere vicino alla sua abitazione.

La donna, 33 anni, era scomparsa nella notte tra l’11 e il 12 settembre ed era stata vista in compagnia di Ragnedda a Palau. La sorella di Cinzia Pinna aveva lanciato sui social un appello qualche giorno dopo la sua scomparsa, quando i carabinieri avevano già ricevuto la denuncia della scomparsa. “Questa è mia sorella Cinzia, la notte tra giovedì 11 e venerdì 12 è andata via da un locale a Palau, non riusciamo a metterci in contatto con lei perché ha il cellulare spento, se qualcuno l’ha vista mi contatti rispondendo al post o in privato. Condividete. Grazie a tutti dell’aiuto”.

Le ricerche di Cinzia Pinna erano iniziate alle prime ore del 12 settembre con decine di squadre dei vigili del fuoco, volontari della protezione civile e carabinieri. La sorella aveva diffuso altri appelli sui social chiedendo a tutti il 18 settembre di partecipare alle ricerche organizzate il sabato 20 settembre partendo dal parcheggio del campo sportivo di Castelsardo.

Le indagini hanno portato gli inquirenti a un casolare di proprietà di Emanuele Ragnedda. Secondo una prima ricostruzione, il viticoltore stava provando a fuggire con un gommone. Ma si sarebbe schiantato contro gli scogli a Baja Sardinia e quindi si sarebbe rifugiato nella villa dei genitori. Dove lo hanno trovato i carabinieri che lo hanno fermato. Era armato, ma non ha opposto resistenza. In casera lo ha ascoltato la pubblico ministero Noemi Mancini cui ha iniziato ad ammettere le proprie responsabilità.

Il vermentino più caro d’Italia di Emanuele Ragnedda fermato per l’omicidio di Cinzia Pinna

Emanuele Ragnedda è famoso per aver iniziato a produrre il vino bianco più caro del mondo. Cioè il Vermentino Disco Volante Igt 2021 della sua azienda ConcaEntosa, fondata nelle campagne tra Arzachena e Palau. I prezzi della bottiglia del vino sardo sono altissimi: da 1.300 fino a 1.800 euro. Una cifra mai vista prima per una bottiglia di bianco in Italia. A chi lo riteneva un prezzo fuori mercato, rispondeva: “Stupirsi di che? È ai livelli dei migliori vini francesi, anche meglio. È il suo prezzo e li vale tutti”. E le 1.000 bottiglie della Disco Volante – il nome è dovuto a una pietra millenaria della tenuta – erano andate a ruba. Prendendo letteralmente il volo e attirando l’attenzione non solo degli appassionati di vino, ma anche di chi di vino non se ne intende. La curiosità di comprendere come fosse possibile un prezzo così fuori dalla media.

Emanuele Ragnedda appartiene a una famiglia storica del Vermentino. Suo padre Mario era tra i fondatori della cantina Capichera e lui è cresciuto professionalmente in quell’ambiente. Fino a quando nel 2016 aveva intrapreso una strada autonoma avviando ConcaEntosa. Cioè la sua azienda agricola di 7 ettari vitati, affacciati sul mare tra Arzachena e Palau, ereditati dal nonno materno Andrea Giagheddu.

Ora, purtroppo, il nome di Emanuele Ragnedda è legato all’indagine sulla morte di Cinzia Pinna.

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