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Trattoria Sincera recensione negativa

Trattoria Sincera: la recensione negativa affonda il sovranismo lombardo

Recensione negativa della Trattoria Sincera sul Gambero Rosso. Nella trattoria con solo piatti lombardi si cucinano male i piatti lombardi
sabato, 17 Febbraio 2024 di

Sorprende la recensione negativa della Trattoria Sincera di Milano, vergata da Paolo Manfredi per il Gambero Rosso. 

Perché? 

Aveva incuriosito la scelta (sovranista?) dello chef Federico Boni: tutto deve venire tassativamente dalla Lombardia. Compreso il bere: vini, spumanti, amari, birre e bevande analcoliche.

Ragione per cui – altra opzione molto insolita – nel menu del nuovo ristorante aperto ad aprile 2023 in zona Lambrate, non figura nessun piatto di pasta (la pasta non sarebbe una tradizione lombarda). 

Infatti vi avevamo segnalato la Trattoria Sincera per la cassoeula, il piatto con carne cotta e verza, tipico dei mesi invernali.   

E vi raccontiamo anche come abbiamo mangiato: non così male come capirete da questa recensione.

Decisioni di personalità, come quella di preparare soltanto ricette lombarde, che fanno pensare a una forte specializzazione. Di solito non associata a giudizi tranchant come quelli intercettati sul sito del Gambero Rosso nella recensione negativa della Trattoria Sincera.

Come, per fare un esempio: “sinceramente ho mangiato male, come non mi capitava da tempo”. 

Oppure: “pessima idea”, quella di voler (ri)provare piatti valtellinesi, sciatt, pizzoccheri, polenta taragna. 

Recensione negativa della Trattoria Sincera: sciatt molli e troppo freddi

A proposito di sciatt, in valtellinese “rospo”, riferimento alla forma dei bocconcini farciti con formaggio Casera, tipici della valle.

Quelli della Trattoria Sincera “non erano male di loro”, si legge nella recensione negativa. 

“Ma se prendi un fritto e lo riscaldi al forno (pessima scorciatoia) gli togli croccantezza e ne fai un’altra cosa, buona d’aspetto ma molle e soprattutto intollerabilmente fredda (perché?)”.

I pizzoccheri? “Un mappazzone venuto male”

Sono tuttavia i pizzoccheri della Trattoria Sincera, definiti “un mappazzone scolato male e con pochissimo burro”, che hanno provocato nell’estensore della recensione negativa una reazione quasi collerica. 

I pizzoccheri sono il piatto principale della Valtellina, in particolare della zona compresa tra Castione e Grosio, con epicentro a Teglio. I cui abitanti hanno stabilito un legame affettivo con le tagliatelle di grano saraceno

Sul Gambero Rosso si legge che i pizzoccheri sono una “religione laica”. 

Inutile e sbagliato usare la macchina, c’è troppo differenza con i pizzoccheri fatti a mano, dal colore più chiaro e subito riconoscibile. 

Inoltre, come ogni religione, quella del pizzocchero ha i suoi riti immutabili. 

Il primo impone, si legge nella recensione negativa della Trattoria Sincera, “un uso smodato del burro, che deve essere caldissimo e che deve andare a sciogliere il formaggio d’alpe”. 

Invece, “niente di tutto questo ho ritrovato nel piatto venuto oggettivamente male”.

Trattoria Sincera: recensione negativa anche per la polenta taragna

Pesante recensione negativa della Trattoria Sincera sul Gambero Rosso

La stroncatura dei pizzoccheri viene completata da una similitudine geograficamente ardita ma efficace. Protagonista la carbonara, pietra di paragone talmente famosa da essere comprensibile a tutti. 

Ecco, il pizzocchero della Trattoria Sincera è come “una carbonara mangiata per la prima volta e fatta con la panna e la pancetta: può essere gustosa, ma il trasteverino si inquieta”.

Persino un piatto identitario come la polenta taragna con i salamini, inutilmente speziati, “era così così” (che affronto per un ristorante in odore di sovranismo). Per quanto “decisamente più accettabile”.

”Spiace”, per la Trattoria Sincera

Quasi fosse un Inzaghi prima maniera, inteso come l’allenatore della prima squadra di calcio di Milano – Lombardia, l’autore della bocciatura chiude la recensione negativa della Trattoria Sincera con un classico “spiace”. 

Spiace che “un locale nato da poco con un’idea interessante”, cioè rispondere alla perdita d’identità delle insegne milanesi, riscoprendo le tradizioni lombarde a tavola, “scivoli così su dei semplici grandi classici”.

La chiusa non lascia dubbi sull’opinione del Gambero Rosso alla voce Trattoria Sincera: “Si può e si deve fare molto meglio”.