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Pietrasanta. L’Enoteca Marcucci è uno scrigno prezioso di vino e di carne

venerdì, 15 Ottobre 2010 di

Ecco come festeggiare un premio (all’Enoteca Marcucci) e un compleanno (di Paolo Parisi). Raccontandovi una serata divertente all’Enoteca Marcucci di Pietrasanta, cui la Guida del Gambero Rosso ha assegnato le Tre Bottiglie 2011. Una carta enciclopedica, così la definisce la gamberacea, con oltre 140 pagine che manderanno in visibilio qualsiasi estimatore.

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L’occasione per me, invece, è stata qualche settimana fa un confronto tra diverse tipologie di carne: due di Paolo Parisi (del suo allevamento e una spagnola “anziana”) e una autoctona scelta da Michele Marcucci, il patron dell’Enoteca omonima. Con Paolo avevamo messo in programma una puntata all’Enoteca che si rifornisce dall’azienda da lui per le carni e, ovviamente, per le uova che finiscono anche nei dolci e nei gelati curati dalla mamma di Michele. Con noi, anche Ferdinando Cioffi, fotografo che nel pomeriggio aveva scattato una foto di famiglia ambientata in un immaginario 1650 e che ha il suo libro Portraits qui in vendita.

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La squadra, rinforzata da Francesco Pieracci, produttore dell’olio La Villa viene deviata da Michele nell’antro delle meraviglie, la cantina gestita da Federico Garzoli. Un regno in cui c’è anche un tavolo che ospita i primi assaggi. Un pane profumato sfornato da poco che può accompagnare un’immediata degustazione dell’olio e poi accompagnare un prosciutto e anticipare i crostoni con guanciale, cipolle rosse e pomodori.

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Gusti pieni e vigorosi che si combinano alla perfezione con il “freccione”, il vino che mi ha fatto conoscere Paolo Parisi: Serragghia Bianco 2007. Siamo andati avanti tutta la cena con questo vino che a me piace per un motivo banale (non contiene solfiti) e ha un’etichetta che dovrebbe essere presa ad esempio per un regola inderogabile di etichettatura.

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Una serata a tutta carne “Made in Parisi” che ha avuto qualche intermezzo di mare a dimostrazione che, anche se enoteca, da Marcucci si spilluzzica in maniera eccezionale. Frittura di alici e salmone Balik che hanno vivacizzato ulteriormente la serata condotta da un vero e proprio anfitrione qual è Michele Marcucci. Il suo è un locale che gira molto bene come testimoniano file estive e l’occupazione anche fuori stagione. Ma non per questo il patron scende a compromessi con la qualità delle materie prime, anzi ne fa vanto quanto e come il suo repertorio di bottiglie. Una freccia in più all’arco di questa enoteca che offre una ragione di visita anche a chi fa solo la basica distinzione tra vino buono e vino cattivo.

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Eccoci quindi al piano superiore a effettuare il riconoscimento dei campioni di carne che si confronteranno e ad accomodarci ad un tavolino all’aperto che è un’altra delle possibilità offerte agli avventori oltre alla scenografica biblioteca dei vini. Un’oretta per apprezzare i tre tagli di carne con il primato della selezione di Paolo subito inseguita dall’allevamento di Pietrasanta e dalla spagnola.

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E ancora cura della materia prima nei contorni che hanno accompagnato le carni, fagioli zolfini in primis, alla bella zuppetta di orzo con seppioline e chiusura con il gelato appena fatto con latte di capra e uova d’oro. E mi diverte la storia del Basetta, lo champagne con cui chiudiamo una serata decisamente effervescente. Nel settembre 2009 ai tavoli dell’Enoteca si inventa un brand e si creano le etichette per uno champagne “della casa”. Successo di pubblico per l’etichetta e gli eventi di Andrea Catellani che da Milano si sposta su Pietrasanta per organizzarli in un tam tam che ha portato la produzione per gli affezionati dello champagne a circa mille bottiglie di cui una cinquantina di magnum che nella prossima stagione saranno disponibili nella taglia 9 litri.

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[Immagini: Enrico Chelli. Foto famiglia Parisi: concept Ferdinando Cioffi, scatto iPhone]

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.