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Divieto di Nutella? Parma dovrà controllare!

Ed ora arriva anche il movimento Giù le mani dalla Nutella...
giovedì, 17 Giugno 2010 di

Il grido di dolore si è levato alto e forte. Il Vicepresidente del Gruppo Ferrero Francesco Paolo Fulci ha richiamato l’attenzione sulla possibile scomparsa della (pubblicità della) Nutella. L’Europa, cattivona (e ridagli ci siamo anche noi dentro a votare), vuole privarci della Nutella! Dopo le privazioni di telline e i calamaretti (ma non dei tonni che hanno contro più potenti lobby), vuoi vedere che Nanni Moretti e la figlia/mamma/nonna non possono più spalmare qualche mezzo etto di crema nazionale (qui trovate la storia)? Abbiamo aspettato un po’ ma ecco la reazione dell’Europa nelle parole del portavoce del commissario alla Salute e tutela dei consumatori John Dalli all’indomani dell’approvazione da parte del Parlamento europeo del pacchetto di norme sull’etichettatura dei valori nutrizionali sui prodotti alimentari: “Noi non diciamo che i prodotti sono cattivi, ma che i benefici che questi promettono o che vengono pubblicizzati possono essere contestati e devono essere provati scientificamente”. L’Europa vuole un’etichetta chiara per far capire cosa si mangia dal punto di vista nutrizionale. Così eviti di andare sovrappeso, o almeno sai che hai bisogno di un tot di movimento per smaltire. Lo scopo dell’inserimento sulle etichette delle quantità di sali, zuccheri e grassi contenute nel prodotto, nonché l’obbligo per l’Efsa (l’Agenzia alimentare europea di Parma) di verificare le rivendicazioni di eventuali benefici per la salute spesso utilizzati per pubblicizzare i prodotti , è quello di «informare i consumatori, non dire loro cosa devono mangiare ma spiegare loro cosa di fatto mangiano», ha sottolineato il portavoce di Dalli. Intanto l’etichetta nutrizionale della Nutella si può scaricare anche dal sito ufficiale (ed è riprodotta in alto).

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Nutella e Coca Cola sono per me i segni del tempo moderno a tavola. E ne faccio anche uso (e abuso). La Ferrero è stabilmente tra i big spender del mercato pubblicitario italiano. Quindi fa tanta pubblicità e manda un segnale su questo punto: se non posso ricorrere al testimonial sportivo o devo mettere sul barattolo l’avviso mortuario in stile pacchetto di sigarette finisce che scompaio. Il ragionamento non fa una grinza, ma probabilmente la conoscenza del marchio è tale che i guadagni rimarrebbero inalterati: nessuna spesa pubblicitaria da spalmare su ogni barattolo e prezzo inalterato. Finisce che ci guadagnano tutti. In tema di etichette, forse sarebbe stato meglio l’indicazione semaforo. Rosso, fermati; giallo, attenzione; verde, vai tranquillo. Ma era troppo chiara ed è stata avversata. Con il risultato che ora ti ritrovi la dicitura “Favorisce l’obesità”. E poi il divieto riguarderebbe tutti i dolciumi in genere. D’altronde si spendono soldi europei per promuovere un’alimentazione sana e l’Italia ne ha beneficiato. Sembra un controsenso promuovere le parole dei nutrizionisti anche nei salotti nazional-popolari e non consigliare una limitazione di alcuni prodotti. La Nutella si avvia allora ad essere un frutto proibito ma legale come il fumo? Vedremo alcuni supermercati cambiare per  differenziarsi e apporre la vetrofania “Nutella-free” nemmeno se si trattasse di un comune denuclearizzato? Una cosa è sicura: con questa notizia la Nutella ha ricevuto un sacco di pubblicità gratis! Mica male. E per noi comuni mortali è uguale se sostituiamo questo “vizio” con un altro, ma sempre spalmabile?

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PS. Ma i Kinder, i Mon Chéri e i Pocket Coffee sono figli di un dio minore? E la Fiesta?

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.