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I furbetti del tavolino tra Ischia e Procida

martedì, 03 Agosto 2010 di

svinando

Ad Ischia si mangia si beve e si fischia e dopo aver mangiato bevuto e fischiato e Viva Ischia e chi l’ha creata! (Antico detto)

Ischia

In un clima di massima attenzione alla legalità, alla correttezza dei comportamenti c’è chi si preoccupa dello stato di salute della Posidonia. Bene, il Consorzio che gestisce l’area marina protetta “Regno di Nettuno” sta cercando di salvare i fondali dell’isola di Ischia e di Procida dalle àncore dei dipartisti che finiscono con il dragare il fondo e strappare la preziosa vegetazione. Quindi divieto di ancorare, parrebbe logico. E invece, no. Puoi ancorare se paghi per rovinare la Posidonia. Chi vuole ancorare deve chiedere un permesso che viene rilasciato a pagamento (10 o 20 € a settimana rispettivamente per i natanti e per le imbarcazioni). E’ sufficiente solo che si pernotti almeno una notte a Procida o Ischia e quindi si ormeggi la barca in uno dei porti. Ma si può aggirare l’ostacolo. Per evitare la multa da 50 a 1.000 euro è sufficiente andare a pranzo in uno dei ristoranti dell’isola. Esibendo la ricevuta si può gettare tranquilli l’àncora tra i banchi di Posidonia.

Sbraita Lino Ferrara, presidente dell’Unione nazionale armatori da diporto, per l’evidente incostituzionalità del provvedimento, e sono incavolati gli ormeggiatori ischitani che vedono scialuppe e natanti fare rotta verso la più accogliente Capri (dove evidentemente la Posidonia non attecchisce). Tutti a preoccuparsi per i diportisti in fuga.

Ma i ristoratori isolani che possono emettere la ricevuta-lasciapassare si sono resi conto in quale meccanismo sono andati a finire? Il tavolo taglia-Posidonia lo avevano previsto?

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[Corriere del Mezzogiorno, Alberto Romeo albertoromeo@neomedia.it]