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Etichettatura UE. Paolo De Castro: “Un drammatico passo indietro”

giovedì, 09 Dicembre 2010 di

Mentre in Italia si brinda all’approvazione, al Senato, del disegno di legge sull’indicazione in etichetta della provenienza geografica degli alimenti, l’Europa, impegnata anch’essa nella definizione del nuovo Regolamento sull’etichettatura, si sta muovendo in una direzione diversa. Una discrepanza non da poco visto che l’etichettatura è competenza dell’Europa.”Un drammatico passo indietro”, ha commentato Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo commentando l’accordo raggiunto dal Consiglio Europeo in materia.

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Perché se da una parte il Consiglio  ha confermato quando introdotto a giugno dal Parlamento circa l’obbligo di indicare in etichetta le informazioni nutrizionali (grassi, grassi saturi, proteine, carboidrati, zucchero, sale e valore energetico) dei prodotti alimentari in circolazione in Europa, incluse le bevande alcoliche, l’accordo raggiunto dai Ministri della Salute dei Governi UE è molto più restrittivo in materia di indicazione della provenienza geografica. “L’obbligo d’indicare in etichetta il luogo di provenienza per i prodotti agricoli, per i prodotti mono ingrediente e per carne e pesce ove utilizzati come unico ingrediente nei prodotti trasformati, che avevamo introdotto in Parlamento dopo il lungo e complesso lavoro della Commissione Agricoltura, è stato sostituito da un sistema di etichettatura su base volontaria, ad eccezione del caso in cui si induca in errore il consumatore”, ha spiegato De Castro. L’unica eccezione riguarda l’estensione alle carni suine, agnello e pollame dell’obbligo di indicazione della provenienza geografica, già prevista per le carni bovine.

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“Un accordo che lascia molto amaro in bocca dopo i risultati estremamente positivi conseguiti nel nostro Paese in fatto di etichettatura, specie dopo l’approvazione del ddl in Senato”, ha commentato Giuseppe Politi, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori. “Da qui l’esigenza che in seconda lettura si lavori per ripristinare quanto già approvato dal Parlamento”.

All’accordo l’Italia ha votato contro in dissenso su due punti: l’indicazione dei valori nutrizionali per porzione e l’etichettatura dei prodotti della grande distribuzione. Questioni che potrebbero essere accolte dal Consiglio prima di essere discusse in sede parlamentare per l’approvazione definitiva del Regolamento.

[Fonte: agi.it, cia.it]

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