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I 5 vini che Black Mamba si è scolata per iniziare il 2012 alla grande

lunedì, 02 Gennaio 2012 di

svinando

Riemergo alla buonora dalle gozzoviglie di Capodanno e con raggiante esultanza vi auguro felicità e passione, in compagnia delle più grandi bottiglie che la (mia) mente malsana di serpente perfido e diabolico possa ispirare e proporre per questo 2012 che ci apprestiamo ad aggredire. Tradotto: ecco cosa mi sono bevuta con Odisseo!

  • Coche-Dury Meursault Perrières 1988. Cominciamo subito col dire che l’annata non era certo delle migliori, un po’ calda e infatti i Meursault ’88 in genere sono piuttosto burrosi. Ma non Les Perrierès di Coche-Dury! Amici questo vino è fantastico, immenso direi, giacchè Les Perrières è la parte snella di Meursault e ricordiamo che Coche-Dury, (per me il più grande produttore di vini bianchi al mondo) si espone sempre con vendemmie anticipate, verdi si può dire, che caratterizzano questi vini per freschezza, acidità e vivacità al palato. Il naso mi ha lasciata senza parole e il gusto corrisponde con una lunghezza che dal centro bocca in poi vi accompagna per mano, dolcemente, con quella grazia che solo questi grandi vini di Borgogna possono avere. Un gigante! (Domaine Jean-François Coche-Dury. 9, rue Charles Giraud 21700 Mersault France. Tel. +33 (0) 3 80 21 24 12)
  • Barolo Borgogno 1961. Che dire, mi ha sorpresa per quanto fosse in ordine, anche se devo ammettere che l’equilibrio gustativo era purtroppo interrotto da una materia un po’ arcigna, poco docile, decisamente scorbutica in bocca. Il vino c’è e va anche molto bene, però il ’58 di Borgogno era tutta un’altra storia! (Giacomo Borgogno e Figli. Via Gioberti, 1. 12060 Barolo (Cuneo). Tel. +39 0173.56108)
  • Mouton Rothschild 1986. Capolavoro assoluto! Sono rimasta senza parole per alcuni minuti e ho ripreso coscienza solo quando mi hanno bussato sulla spalla per la chiusura della cassa… In confidenza, buttando l’occhio sul conto mi è venuta la permanente, ma è uno dei più grandi vini che io abbia mai bevuto e inoltre con questa nuova testa riccia, non sono niente male. Ricordo di averlo amato alcuni mesi fa insieme al Crotalo, quando all’unisono ritenemmo che quella bottiglia meritasse un minuto di silenzio. L’annata ’86 a Pouillac è stata eccellente e Mouton Rothschild si apre in bocca con una sostanza materica concreta, quasi terrosa, un vino bello come se fosse finto. Un vino senza Photoshop diciamo, prima dell’avvento del quale quando una donna era bella, era bella e basta. In bocca ha una dolcezza armonica caratterizzata per freschezza da una curiosa nota agrumata sul frutto. D’altra parte Parker gli ha dato 100/100 e Parker non è mica un Mona, checché ne dica qualche invidiosetto di turno! (Château Mouton Rothschild. Tel. +33 (0) 5 56 73 20 20)
  • Dom Pérignon Oenothèque 1973. Un po’ evoluto ma sorprendentemente si apre e si concede in un’esplosione che onestamente non mi aspettavo dopo il primo impatto olfattivo. La bocca è molto buona, anche se Kruggheggia un po’ per evoluzione e non è proprio lo stile di Dom Pérignon, ma la considero comunque una buona  annata, un’apprezzabile epifania per uno dei miei Champagne preferiti. Note di cedro e crema in bocca, nocciola e lieve speziatura. Restano tuttavia in cima alle mie preferenze l’annata ’75 (compleanno e occasioni diverse) e la ’69 che recentemente è stata rimessa in commercio con una sboccatura più fresca che lo rende sorprendente, se si considera che il ’69 non fu un millesimo perfetto… A parte una breve parentesi verso Settembre che quadrava coi natali di un simpaticissimo serpentello birichino di nome Black Mamba, ça va sans dire… (Dom Pérignon)
  • Billecart -Salmon, Cuvèe Elisabeth Salmon brut rosé 2000.  Per finire amici, ecco un brut rosè che mi è piaciuto assai e per il quale ringrazio quel portento della mia amica Karin che l’ha offerto, una che di vino ci capisce alla grande, altrimenti col cavolo che le vorrei così tanto bene!!! Il vino si apre con una curiosa, evidente riduzione che svanisce in pochissimi minuti per lasciare campo libero a un bouquet floreale fresco e delizioso. In bocca buona materia la cui presenza garbata si completa e ingentilisce con una nota meravigliosa di cassis e lieviti fragranti, crosta di pane e piccoli frutti rossi. Acidità perfetta a completare una bocca ricca, piena, lunga, classica ed elegantissima. Talvolta scambiamo il vuoto e l’anoressico per eleganti, mentre credo che sia bene considerare l’eleganza come ciò che sa portare bene una buona sostanza. E con questa perla di saggezza  vi saluto, vi auguro un anno felice e vi esorto: siate più leggeri, sennò a fine percorso quando ci arrivate? (Billecart-Salmon)

Amici di Black Mamba, Buon Anno a tutti!!!