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Calcio Champions League. Gastrofighetta tacco 12 vs tacchetto in campo

Uomini, se la gastrofighetta ancheggia verso di voi una sera che c'è la Champions non è per prepararvi due spaghetti nell'intervallo ma...
mercoledì, 14 Marzo 2012 di

Seduttiva, insinuante, allusiva.

Questi sono solo alcuni degli aggettivi riferibili alla gastrofighetta mentre si avvicina a voi, anzi, ancheggia verso di voi, la sera della partita di Coppa.

Proprio quella sera in cui il vostro orizzonte enogastronomico incontra la sua estrema thule nella proverbiale frittatona con birra; la vostra idea di eleganza si autolimita al tutone sformato con tanto di sciarpina della squadra preferita; la vostra voglia di conversare si circoscrive a cross, fuorigioco e arbitri cornuti.

Ma la gastrofighetta non è seduttiva, insinuante ed allusiva a caso; né, tantomeno, ancheggia su dodici-cm-dodici di tacco per vedere la Champions League in vostra amorevole compagnia, casomai cucinandovi due spaghi per l’intervallo.

No. La gastrofighetta ha altri piani per voi.

E, del resto, l’avreste potuto (dovuto!) capire quando lunedì vi ha costretto a comprare una nuova cravatta di Hermès: il sinistro baluginio nei suoi occhi non prospettava niente di buono per il vostro immediato futuro.

La gastrofighetta nel giorno della coppa ha una sola voglia: andare ad una degustazione di haute cuisine!

E, no, è inutile che scuotete il capo decisi: voi ci andrete.

Le tecniche della gastrofighetta per ottenere il suo lurido scopo sono numerose: intanto vi avrà già sbalestrato vederla allusiva.

Solitamente l’unico momento in cui è allusiva è quello in cui sceglie il vino che bagnerà i vostri pasti: allude a proposte semplici, ma non credeteci, opterà sempre per il miglior cru su carta.

Davanti all’allusività, questa volta erotica, della gastrofighetta anche i più determinati di voi tentenneranno.

Del resto si sa: la gastrofighetta è un ammazzasorriso, ma anche voi uomini, al primo push up che passa perdete i sensi, tifosi e buoni.

Non paga, al vostro primo timido balbettare “Ma ma ma tesoro… oggi ci sarebbe la partita…”, ella vi guarderà sconsolata e deprecante, per poi aprirsi in un condiscendete sorriso: “Amore gioia, me l’avevi quasi fatta! Avevo praticamente creduto che tu fossi uno di quei trogloditi che segue il giuoco del calcio…” – dirà la perfida creatura, flabellando le sue lunghe ciglia – “Che bello che tu sei diverso… così potremo stare soli, soli…”, usando la più laida delle provocazioni.

A quel punto siete praticamente fregati: volete forse perdere l’ultima possibilità di orizzontalizzarla con quello che vi è costata in cene, pranzi, e happy hour a forza di ostriche della Francia del nord?

Qui si varrà la vostra virtute, o meglio la speranza di carpire la sua.

La gastrofighetta, infatti, è ben consapevole che voi siete in realtà degli hooligan con foglio di via da tutti gli stadi patri e proprio con questa postrema manifestazione d’amore vuole saggiare la vostra mansuetudine, ops, passione per lei.

Voglio però spezzare una lancia in favore della gastrofighetta: se pure – cosa che peraltro neanche le passa per il cervello – volesse rispettare il vostro amore per il calcio, quando potreste uscire?

Tra anticipi del venerdì, posticipi del lunedì, regolari di sabato pomeriggio – domenica mattina – pomeriggio – sera, e coppe, coppine, coppette e coppetielli, ogni giorno potrebbe essere a rischio calcio.

La circostanza che lo chef islandese tristellato si trovi a Panecuocolo Superiore proprio il giorno del big match è da ritenersi, quindi, del tutto fortuita.

O disgraziata, a seconda dei punti di vista.

Perduta ogni speranza di eclissarvi, fallita anche la telefonata tattica dell’amico che si fingeva vostra madre morente (che proprio sul finale si è fatto prendere da una crisi di risa, prontamente captata del sottile udito della gastrofighetta), eccovi girare per una città deserta, destinazione sperduto ristorante della provincia, dove uno chef a voi ignoto (e dopo stasera anche del tutto inviso) vi servirà ardite variazioni sul tema del foie gras e delle interiora di bisonte.

Però non prendetevela: se non altro non avrete il problema di parcheggiare e forse qualcuno al ristorante conoscerà l’alfabeto morse e vi comunicherà i risultati della partita in tempo reale ticchettando con le posate sul tavolo.

[Foto: sslazionews.it, donna.tuttogratis.it]