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Dieci regole per andare al ristorante con una gastrofighetta l’8 marzo

8 marzo, festa della donna. Uomini, portatela pure a cena una gastrofighetta ma sappiate che lo fate a vostro rischio e pericolo!
giovedì, 08 Marzo 2012 di

svinando

Uomini! Oggi è 8 marzo, festa della donna. E questo lo sapevamo già. Se siete nella fortunata categoria di uomini che non frequentano quelle stordite che per la festa della donna escono con una decina di scatenate colleghe (che poi io mi dico, ma che festa della donna è senza uomini!), stasera vi toccherà di certo portare a cena fuori la vostra amica-fidanzata-trombamica-frequentante-vicina di casa. Che una cugina non ce l’avete?

Insomma la probabilità che dobbiate portare a cena una donna stasera, come si spera in altri giorni della vostra vita, è alta.

Ma c’è ancora un periglio più insidioso delle carovane di sole donne durante la festa delle donne.

Quello spettro rosa che si aggira per i migliori ristoranti d’Italia ha un solo e terribile nome: la gastrofighetta.

La gastrofighetta è una chimera mezza donna, mezza guida michelin, assetata di vini millesimati e plateau dai nomi imprevedibili che, immancabilmente, criticherà usque ad mortem.

Quali sono gli imperdonabili errori da non fare se dovete portare a cena una gastrofighetta?

Questo semplice vademecum ve li snocciolerà, per portarvi dritti all’ammazzacaffé, che no, non è l’amaro Borsci.

  1. La gastrofighetta spesso finge con dolcezza muliebre di voler far scegliere a voi, in quanto uomini, il ristorante. Non cascateci! La gastrofighetta sa già dove vi vuole portare. Proporle altri posti è inutile e controproducente. Nel caso non capiste i suoi segnali di stizza e la portaste dove volete voi, al minimo gastro-inghippo si trasformerà in un’erinni e di lei potrete rivedere solo le foto su Facebook.
  2. Ugualmente non provate a scegliere cosa ordinare voi per lei. Sarebbe opportuno, anzi, che lasciaste scegliere a lei cosa mangerete voi. Sperate solo che abbia la bontà di considerare le vostre intolleranze.
  3. Non esprimete mai per primi un parere su un piatto: inevitabilmente sbaglierete, e la gastrofighetta vi dimostrerà perché.
  4. Non parlate in nessun caso della cucina di vostra madre: perderete subito tutte le possibilità di orizzontalizzarla.
  5. Come per il cibo di cui al punto 2, non immaginate neanche di scegliere il vino. Quando vi proporrà un Krug sulla pajata, sorridete, del resto è l’ultima moda a Parigi, no?
  6. Mostratevi pronti agli abbinamenti più arditi, alle associazioni più estreme, alle accoppiate più raccapriccianti. Se siete i tipi che il cioccolato con le melanzane #wannadie, rinunciate anche solo a parlare con una gastrofighetta, lei se le spara a colazione.
  7. Non commentate mai, e dico mai, le quantità di cibo che la gastrofighetta lascia nel piatto: ella deve saggiare tutto, ma in parve quantità. Lo chef deve sempre aver il dubbio di aver toppato qualcosa! Nel caso fate un cenno al maître per una provvidenziale doggybag che la gastrofighetta non dovrà mai vedere (fatevela consegnare mentre è alla toilette, tanto la gastrofighetta media ci va al minimo cinque volte a cena!).
  8. Non mostratevi annoiati davanti ai suoi gossip di cucina. Se non vi giostrate tra i licenziamenti degli chef stellati, il prossimo ad essere licenziato sarete voi!
  9. Nel caso la gastrofighetta incontri un altro gastrofighetto non fatevi prendere dal panico: essi indubitabilmente si odieranno. Non temete quindi altra virile concorrenza, anche se noterete dolce e melliflua la vostra accompagnatrice: non appena il gastrofighetto si allontanerà gli dirà dietro le peggio cose.
  10. Se siete giunti sani e salvi al caffé, non cadete nell’ultimo, imperdonabile errore. La gastrofighetta farà sicuramente finta ed insisterà perfino di voler pagare il conto. Arriverà anche a mostrarvi una carta di credito (in realtà carta fidelity della sua estetista). Virilmente, opponetevi. Lottate. Saltate addosso al maître, se necessario. E poi rinunciate a qualche lusso, tipo i kleenex per un paio di anni: le cene con le gastrofighette non finiscono mai bene.

Quando la gastrofighetta, dopo tutto quello che NON ha mangiato, ma che ha indubbiamente bevuto, vi opporrà un’invincibile stanchezza, e voi sarete soli nella vostra squallida macchinetta il cui portabagagli nasconde anche una doggybag, ve lo chiederete, o non ve lo chiederete: chi diamine ve l’ha fatto fare?

[Foto: turismo.it, primebuyersreport.org]