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Olio di palma: 10 cose da ricordare per non credere alla pubblicità

giovedì, 17 Settembre 2015 di

olio di palma e frutti

Dopo le discussioni sull’olio di palma ecco la querelle sulle pagine che ospitano la pubblicità di cui è stata chiesta la censura immediata all’Antitrust.

A scatenare Il Fatto Alimentare è il manifesto che su Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Resto del Carlino, La Sicilia, Il Secolo XIX porta il nome di Aidepi, associazione industriale che raggruppa, tra gli altri, Ferrero, Mulino Bianco, Bauli e Nestlé.

infografica olio di palma

Una campagna da circa 500 mila euro per sostenere il consumo di olio di palma con argomenti che lo mettono a confronto con il burro e l’olio di oliva oltre a rimandare al sito che difende la tesi della sostenibilità.

Ecco come.

“L’olio del frutto di palma è un prodotto di origine naturale: viene infatti estratto da un frutto la cui polpa è semplicemente scaldata e pressata. Successivamente l’olio viene purificato. Ha un profilo di grassi simile al burro e come dimostrato da numerosi studi scientifici, non presenta rischi per la salute ed è un ottimo alimento, che può essere integrato tranquillamente in una dieta bilanciata”.

pubblicità Olio di Palma

A smontare questa ed altre tesi proposte ai lettori dei quotidiani ci pensa un articolo di Sara Rossi sul Fatto Alimentare che ha avviato da tempo una campagna di sensibilizzazione contro l’utilizzo dell’olio di palma con tanto di raccolta firme su Change.org.

Ad esempio, spiega la giornalista, potrebbe anche essere vera l’affermazione dell’olio di palma prodotto naturale se fosse quello “puro” e non quello raffinato, deodorato, decolorato, neutralizzato e a volte frazionato.

palma olio

Se volete leggere un contraltare alle affermazioni della pubblicità e del sito, vi riporto 10 argomenti piuttosto contrari all’olio di palma.

  1. Derivazione: la palma da cui si estrae quest’olio è coltivata in Indonesia e Malesia, dove viene distrutta la vegetazione tropicale natia per far spazio a questa produzione. Quindi oranghi, tigri, elefanti e rinoceronti vengono privati del loro spazio vitale, cosa che contribuisce al dimezzamento delle suddette specie. Spesso si parla addirittura di via d’estinzione. Secondo alcune stime, cinquant’anni fa l’Isola di Sumatra era ricoperta per l’82% da foreste, nel 1995 già si parlava del 52% e nel 2020 potrebbe persino azzerarsi,
  2. Dove è contenuto: in gran parte dei prodotti che potremmo assumere durante il giorno, quindi biscotti, merendine confezionate, cereali, cracker, panini. E a volte anche nei dolci, specialmente nel gelato (sempre confezionato).
  3. Appello del WWF: per tutta la filiera, per i poveri animali e per i danni che causa l’olio di palma al nostro organismo, il WWF ha chiesto ai consumatori di protendere per un prodotto oil free.
  4. Dovrà essere segnalato in etichetta: da dicembre la presenza dell’olio di palma nei prodotti dovrà essere segnalata. Non andrà più bene la dicitura generica “oli e grassi vegetali”.
  5. Prodotti confezionati: riagganciamoci al numero 5. Pare che nel 90% dei casi, gli oli e i grassi vegetali siano proprio olio di palma.
  6. Fa male alla salute. Secondo Francesco Giorgino, professore all’università di Bari e coordinatore di una ricerca apposita in collaborazione con gli atenei di Pisa e Padova, l’olio di palma attaccherebbe le cellule beta del pancreas, distruggendole con conseguente diabete. Ma se assunto ogni giorno anche cuore e arterie ne soffrirebbero, specialmente per la presenza di acidi grassi saturi, pari circa al 50% del totale.
  7. Industria: ci si interroga sul perché l’industria alimentare ne faccia così tanto uso. La risposta non è per niente scontata: l’olio di palma conferisce solidità al prodotto a temperatura ambiente.
  8. Ci sono i grassi: l’olio di palma contiene tantissimi grassi saturi.
  9. Se è vero che, a differenza dei grassi di derivazione animale, l’olio di palma non contiene colesterolo, è vero anche che i principali acidi grassi imputati dell’aumento del colesterolo ematico sono proprio quelli saturi, tra cui quello palmitico, il miristico e il laurico, due dei quali sono contenuti nell’olio di palma.
  10. Attenzione ai bambini: anche nel latte di proseguimento e nei biscotti che si sciolgono nel biberon potrebbe esserci questo prodotto. Tanto che una mamma ha intrapreso, con il sostegno del Movimento di Difesa del Cittadino, una battaglia contro la Plasmon, con tanto di petizione.

olio di palma pagina pubblicitaria

Allora, siete favorevoli o contrari all’olio di palma?

[Immagini: Il Fatto Alimentare, Wired, sunrisebotanics, Il Giornale del Cibo]