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C’è sempre del burro per Davide Oldani

lunedì, 16 Novembre 2015 di

Davide Oldani

Davide Oldani il burro non lo molla. Ricorderete tutti la diatriba che infervorò la stampa quando si accesero polemiche per il fatto che il pop chef aveva dichiarato che lui, nel pesto alla genovese, ci mette il burro come vorrebbe la tradizione (e poi ci fu la questione cipolla e amatriciana)

E tutti gli furono addosso. Eppure lo chef tutti i torti non li aveva, potendo portare dalla sua testi sacri della cucina italiana, come la “Grande Enciclopedia della Gastronomia” di Gotti, il “Talismano della Felicità” di Ada Boni e “Le ricette regionali italiane” di Anna Gosetti della Salda, in cui il burro (o la cagliata) è pienamente concesso. E anche secondo il presidente del Consorzio di Tutela del Basilico genovese DOP, Mario Anossi, la ricetta sarebbe usuale in Liguria.

La polemica comunque si è stemperata.

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E ora arriva la nuova burrosa novità dello chef del D’O. Il suo nome appare infatti su un burro marchiato Campo dei Fiori, azienda del varesotto.

Si chiama FOO’D Davide Oldani, e gioca ovviamente col nome del ristorante dello chef, a Cornaredo. Sulla confezione si legge “Burro di panna da latte centrifugato selezionato da Davide Oldani (tra i burri prodotti da Campo dei Fiori)” e accanto un’icona che richiama invece la spirale del suo celebre risotto allo zafferano (sì, certo che qui c’è il burro!).

Poi la Campo dei Fiori esalta questo suo prodotto con la formula “Risplende l’eleganza- Esalta il sapore”.

zafferano riso Expo OldaniExpo 2015 chiosco Oldani

Lo comprerete? Proverete ad usarlo per farci il pesto? O, in vista del Natale, lo userete per un’altra golosa ricetta proposta dallo chef? Sto parlando della rivisitazione dicembrina del pluri menzionato risotto con lo zafferano, col panettone. Avete capito bene, anzi, Oldani ne ha ideate già due di ricette.

La prima è quella che abbiamo già potuto gustare nel suo chiosco ad Expo, con la salsa di zafferano ad incorniciare il piatto e una spolverata di panettone sbriciolato nel mezzo. E la seconda ha dei veri e propri pezzettini di panettone a guarnire il piatto, con tanto di uvetta. I canditi invece non compaiono. Non poteva inventarsi risotto più milanese!

[Alessia Manoli]