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Courmayeur. 9 indirizzi utili per mangiare, dormire, fare shopping

giovedì, 04 Febbraio 2016 di

svinando

tour malluquin Courmayeur

Sembra che l’inverno arriverà anche sulle Alpi. Non sono sicura delle previsioni meteo e dell’arrivo della neve, ma vi posso garantire gli indirizzi perfetti per mangiare, dormire fare un po’ di shopping gastronomico e rendere più dolce la vostra settimana bianca. Dove? Ma a Courmayeur che amo perché posso passare in un attimo sul versante francese e cambiare registro gastronomico.

Pronti a seguirmi?

Iniziamo con lo scegliere la tavola giusta.

Mangiare

Vi avevo già parlato di Château Branlant e a La Chaumière, ma voi segnate questi altri tre indirizzi.

Maison Vieille Courmayeur

Maison Vieille, cucina alla losa – cioè cotta su pietra – e robusti piatti di montagna alla base delle piste di Plan Checrouit, accolti da Giacomo Calosi. Il bello di questo locale, conosciutissimo e frequentatissimo, è la capacità di ristorare chi scia e chi non. A molti piace fare una merenda tardiva nel rifugio, altri preferiscono salire apposta per la cena in tra motoslitte e fiaccolate.

cafe_quinson_ristorante_morgex

Café Quinson, a Morgex. “Restaurant de Montagne”, ricavato da una casa del 1600. Pietra nuda, legno antico, calda ospitalità ricca di amorevoli dettagli. In cucina Agostino Buillas, in sala la moglie Anna e la di lei sorella Elena Quinson, in costume valdostano, carta diversa ogni giorno. Pane, pasta, dolci fatti in casa. Raffinati risotti e ristretti indimenticabili.

ristorante Petit Royal

Petit Royal, 27 posti solo su prenotazione e le cure della chef stella Michelin Maura Gosio. Colori lignei, affumicati, di bosco, arredi raffinati. Cucina contemporanea (aggettivo riduttivo?) di grande equilibrio sia sensoriale sia estetico. Il ristorante è la gemma dell’illustre Grand Hotel Royal e Golf di Courmayeur.

Acquistare

formaggi Panizzi Courmayeur

Panizzi. Empireo caseario, con annesso paradiso della mocetta e degli affettati e insaccati locali in genere. Qui comprano anche i residenti, domenica compresa. Da provare la fontina d’alpeggio, i tomini di capra e soprattutto l’erborinato Bleu d’Aoste, praticamente una creazione di Panizzi (stupendo anche nei risotti).

Goio, enoteca, a Courmayeur. Enoteca fondata nel 1896, in viale Monte Bianco, cioè in pieno centro – ed enoteca in senso molto lato – giacché vende anche tutto ciò che può far dolce o salata, morbida o croccante, spalmabile o masticabile compagnia al vino. Ai vini, anzi, ai distillati e ai liquori – locali e di importazione, champagne compresi.

Cave Mont Blanc

Cave Mont Blanc. “Vini estremi da territori estremi”. Questa cooperativa ha ridato forza a piccoli produttori, impulso alla ricerca e vita a vigneti abbandonati sulle pendici del Bianco, dove domina il biotipo Prié Blanc. Da segnalare il Cuvée des Guides, spumantizzato a oltre 2000 m, e il prezioso Chaudelune – vin de glace, vendemmiato in inverno ad acini gelati.

Dormire

Auberge de la Maison

Auberge de la Maison, ad Entrèves. Hotel-chalet che a sua volta ne contiene uno antico, riassemblato nella hall. L’atmosfera è intima, calda, i libri-strenna sul tavolo, fiori dappertutto, panorami spettacolari da ogni camera, una piccola piscina fumante che si protende verso l’esterno della zona benessere. Cena outdoor in una bolla trasparente, per chi vuole.

stanza hotel Super G

SuperG, per chi vuol essere il primo sulle piste. Un rifugio contemporaneo, anzi, un Mountain Lodge. In stile, verrebbe da dire, molto milanese (ma non da Milanese Imbruttito, attenzione!), asciutto e dinamico, riassunto nei verbi-chiave eat, sleep, ride, après ski, repeat. 8 stanze di cui 2 suites e 6 giants’ rooms, ispirate a personaggi carismatici.

Locanda Lo Fòo, frazione Challancin di La Salle. Il perno è una casa rustica del 700 ristrutturata e gestita con criteri di ecosostenibilità. Conduzione familiare. 10 camere, mobili rustici originali, colazione montanara a buffet. Strategicamente situata tra Courmayeur e La Thuile per chi vuole sciare, è la base perfetta anche per tutti gli sport estivi.

State già montando gli sci sul tetto dell’auto?

 

Di Daniela Ferrando

Milanese, trent’anni di copywriting e comunicazione aziendale. Le piace che il cibo abbia le parole che merita: è cultura. Parlando molto e mangiando poco, non si applica nel suo caso il “parla come mangi”.