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Bologna. La mitica mortadella Pasquini&Brusiani sarà solo un ricordo: la bottega chiude

lunedì, 06 Novembre 2017 di

svinando

Provate a ricordare l’ultima volta che avete assaggiato un mortadella Pasquini&Brusiani.

Fatto? Ora consegnatelo alla storia perché un cartello affisso sulla porta della bottega avvisa che si chiude.

Per sempre.

Fine di un’epoca segnata dalla scomparsa lo scorso aprile di Ennio Pasquini.

Carla Pasquini non aggiunge altro alle righe del cartello alla cronista del Resto del Carlino che registra lo sgomento dei clienti tra i pochi salami e le mitiche mortadelle da un chilo che vanno via come reliquie del tempo che fu: “I motivi sono tanti, non si riusciva più ad andare avanti, abbiamo deciso: ormai si chiude. È una cosa dolorosa, stiamo qui ancora 5-6 giorni e poi basta. Meglio un taglio netto…”.

E sul web si registra lo stesso sgomento o il ricordo come dai Fratelli Lunardi con l’apertura dell’ultima mortadella da mangiare con la schiacciata.

Una decisione che priva Bologna di un punto di riferimento della spesa tradizionale. Lo stabilimento di via Tofane 38, lì dove è sempre stato, Ennio Pasquini lo aveva rilevato nel 1958 insieme al suocero Roberto Brusiani che il macellaio lo faceva già da 40 anni da Raimondi.

Una storia di famiglia con le figlie di Brusiani che sposarono una Raimondi e l’altra Pasquini. E Pasquini era solito commentare che “una sposò il garzone e l’altra il padrone”.

Roberto Brusiani muore nel 1972 e da quel momento l’unico proprietario del laboratorio è Ennio Pasquini che continua l’attività con la stessa insegna producendo un solo tipo di mortadella, di puro suino ed esclusivamente con carni di maiale nazionale pesante. Le pezzature vanno da uno a venti chilogrammi e la produzione settimanale si aggira sui 20 quintali, ricorda il sito che elenca anche le altre specialità: salame rosa, coppa di testa, salame, salsiccia, cotechino e zampone.

L’altra erede della tradizione Brusiani ha sposato Franco Raimondi, fondatore di Felsineo, leader nella produzione industriale di mortadella. Qualcuno aveva ipotizzato che proprio Felsineo potesse rilevare l’attività della bottega, ma anche un anno fa un cartello tra i salami della bottega affisso dallo stesso Pasquini aveva chiarito tutto: “A seguito di voci false sull’imminente chiusura del mio laboratorio… desidero informarvi che non ho ceduto la mia attività a nessuno e non ho intenzione di farlo, ma al contrario continuo con impegno per la soddisfazione non solo mia e delle persone che lavorano con me, ma anche di quanti apprezzano i nostri salumi, con la speranza di godere ancora della vostra fiducia”.

Forse molti bolognesi oggi avrebbero chiuso un occhio su un passaggio del genere pur di continuare a comprare le mitiche mortadelle di Ennio Pasquini.

[Link: Il resto del Carlino. Immagini: Scatti di Gusto, Fratelli Lunardi, Franco Grilli, Stefano Rossi, Facebook]