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Carlo Cracco contro Masterchef che lo ha dato per morto con un funerale

venerdì, 16 Febbraio 2018 di

Carlo Cracco, dopo oltre due mesi, comunica al mondo di credere che la pantomima del suo funerale nella prima puntata di Masterchef Italia 7 sia stata di cattivo gusto.

Saranno gli impegni legati all’imminente apertura in Galleria a Milano (cinque piani, uno spazio multifunzione con caffè-pasticceria e relativo laboratorio, un canone d’affitto di un milione di euro l’anno), ma solo in un’intervista rilasciata al settimanale Spy in edicola oggi lo chef trova il tempo e dice la sua su quanto è successo in tv.

Nella prima puntata hanno inscenato il mio funerale, non ne sapevo nulla. Ero a casa, stavamo cenando e non guardavo la tv. A un certo punto hanno cominciato a chiamarmi al telefono… Volevano sapere se ero morto davvero”.

“L’ho trovato un po’ kitsch, di cattivo gusto. Anche perché non si è mai fatta una cosa del genere in televisione. Al Festival di Sanremo non ho mai visto fare il funerale al conduttore precedente. Però è anche vero che la televisione per fare audience è disposta a tutto: a vendere la mamma, la nonna, la suocera, la nuora e a vendere la pelle dell’orso ancora prima di averla cacciata. E quindi anche a fare il funerale a Cracco”.

Nonostante gli impegni (e il mal digerito colpo basso degli autori) trova comunque del tempo per guardare Masterchef, uno dei programmi che lo ha reso popolare.”Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo sono i miei fratelli, i miei “figli”- conferma lo chef veneto – “non potrei mai parlare male di loro”.

E se sui social i commenti dei tanti che hanno gradito il “passaggio di testimone” tra Cracco e Antonia Klugman trovano in queste ore nuovo terreno fertile, lui non sembra curarsene più di tanto.
Cracco in galleria, la gestione delle cucine di Garage Italia Carlo e Camilla in segheria ed una nuova “vecchia” battaglia, quella delle consegne a domicilio.

Si tratta di un’abitudine molto diffusa, alla quale lo stesso colosso McDonald’s si sta adeguando, ma che non convince il celebre chef.

Lui che fa del cibo una cultura ritiene che questa moda abbassi la qualità.

L’attacco è netto, come sempre: “il mio obiettivo è sempre quello di diffondere la cultura del cibo. Ora sono impegnato verso una nuova frontiera, quella del mangiare bene per stare bene. Adesso va di moda il deliveroo . Vedo tantissimi ragazzi in giro per le città in bicicletta a consegnare cibo nelle case lavorando in certe condizioni e sottopagati… però la gente è convinta che sia una figata. Ma perché farsi portare una pizza che da quando esce dal forno a quando arriva a casa è fredda e non è più buona? Quel servizio non è cultura del cibo, è un concetto sbagliato che abbassa la qualità. È la classica via di mezzo… piuttosto esci e vai al ristorante, oppure stai a casa e te lo prepari tu”

Aspettando il ritorno dello chef in tv.

 

[crediti:ilsussidiario.net;immagine:repubblica.it]