mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Cucinare per bene: i Cerea e gli altri chef che combattono in trincea

giovedì, 19 Marzo 2020 di

Cuochi e chef momentaneamente ahimé disoccupati causa Coronavirus possono sfogare il loro desiderio di fuochi e fiamme sul web: la rete si sta riempiendo di ricette e consigli stellati o meno. C’è anche chi si affida al delivery, ovviamente, e chi invece dice basta, solo scatolette – e chi decide di cucinare per gli altri. In particolare, per il personale degli ospedali, quando non per tutta una struttura ospedaliera.

I fratelli Cerea e Da Vittorio per il nuovo ospedale da campo di Bergamo

La notizia è fresca fresca: Da Vittorio, il ristorante tristellato dei fratelli Cerea a Brusaporto, si occuperà della ristorazione per il nuovissimo ospedale da campo che si sta ultimando in queste ore a Bergamo, in modo da alleggerire la pressione sugli altri ospedali della città.

Questo il loro messaggio:

«La Protezione Civile ha deciso di installare l’Ospedale da Campo degli Alpini nell’area dell’Ente Fiera di Bergamo. Si tratta di 230 posti letto che inizieranno a essere operativi già in settimana.
Abbiamo deciso di contribuire attivamente all’organizzazione delle attività, offrendoci volontari per la preparazione pasti. Tuttavia, chiediamo un aiuto concreto a tutti voi. Tutti coloro che ne hanno la possibilità, dai ristoratori, ai titolari di negozi o aziende di generi alimentari o affini, siete gentilmente invitati a offrire degli approvvigionamenti. Se pensi di poter essere d’aiuto, ti invitiamo a inviare una email a
cucineospedaledacampo@vicook.it.
L’unione fa la forza, condividiamo il più possibile! ??»

Non è che ci sia molto da aggiungere: possiamo solo aiutare a diffondere il messaggio, e ripetere qui i recapiti a cui rivolgersi per organizzare gli aiuti:

cucineospedaledacampo@vicook.it

Graziano
+39 3358174540

10 ristoranti per 6 ospedali a Milano

Sono 10 (per ora) i ristoranti che hanno aderito all’iniziativa partita da SlowSud: costretti alla chiusura, hanno pensato di cucinare per il personale degli ospedali in prima linea nella lotta al Coronavirus: Bassini, Fatebenefratelli, Policlinico, Sacco, San Giuseppe, San Raffaele.

“Scossi da quanto letto sulla stampa e quanto ci è stato raccontato da amici infermieri e medici, impegnati in prima linea negli ospedali – spiega Luca Rudilosso di SlowSud, che sta coordinando il gruppo milanese – abbiamo contattato tramite Facebook l’ospedale Sacco per chiedere se potessimo essere d’aiuto in qualche modo. Ci hanno risposto che sono allo stremo, che non si fermano un attimo, che dormono in reparto e che un po’ di comfort food da consumare al volo potrebbe fare la differenza, anche solo per l’umore. Così abbiamo deciso di fare una prima consegna giovedì pomeriggio e di chiamare a raccolta i colleghi.”

Aderiscono all’iniziativa
SlowSud
Miscusi
Fud
Muu Muzzarella
Li Mastri
Fancytoast
Loredani
Star Zagros Kebabbar
Kebab Duomo
Gnomo
Gelsomina
L’Orto di Brera

Vengono consegnati (anche qui, si spera per ora) circa 300 pasti al giorno, anche grazie a un furgoncino messo a disposizione da SOS Lambrate.

WeCare Finisterra per il Sacco di Milano

Un’altra agenzia, Postcardcult di Andrea Smidili, lancia il progetto Wecare Finisterra: pasti gratuiti agli infermieri e ai medici del pronto soccorso e dei reparti dedicati all’emergenza Covid-19 degli ospedali Sacco, San Raffaele e San Carlo. Il servizio prevede la fornitura di colazione, alle 7.00, per chi smonta dalla notte, pranzo alle 14.30 e, per chi smonta dal pomeriggio o inizia il notturno, cena alle 20.30. Quattro le scelte: pizza, cibo italiano, piatti a base di pesce e poke. Il tutto alimentato da un crowdfunding.

Le iniziative di RistoratoreTop

RistoratoreTop è una società che opera nel marketing per ristorazione, e, come abbiamo visto per i 10 ristoranti milanesi qui sopra, sta supportando una serie di iniziative e interazioni fra i ristoranti chiusi per Coronavirus e il personale degli ospedali aperti – ahimé anche troppo – per Coronavirus. Elenchiamo qui di seguito alcuni dei ristoratori che forniscono vettovaglie agli ospedalieri impegnati ormai h24 al lavoro.

Adria Anch’io – il Pub L’Orso, la Rivendita Il Tozzo di Roberto Vinci e la Pizzeria da asporto Risto Smile

Il Barotto di Torino

Al Pum Rus di Sozzago (Novara)

CosaPorto: comfort food a Milano Torino e Roma

il servizio di Quality Delivery Cosaporto di Stefano Manili porta comfort food al personale sanitario del San Giovanni Bosco di Torino con la pasticceria Cotton Candy, del Sacco di Milano con pane, pizza, dolci di Davide Longoni, Roberto Rinaldini, Pasticceria Martesana e Filippo La Mantia, dello Spallanzani di Roma con Gabriele Bonci, la pasticceria De Bellis, Le Levain e l’Antico Forno Roscioli.

I cuochi romani per lo Spallanzani

Arcangelo Dandini chef e patron di L’Arcangelo, Nabil Hadj Hassen chef di Roscioli con il patron Alessandro Roscioli, Ciro Scamardella del Pipero, Walter Regolanti di Romolo al Porto, Mario Sansone di Marzapane, Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice di Retrobottega: sono alcuni tra i cuochi attivi sulla piazza romana ad avvicendarsi ai fornelli per creare i menu destinati al personale ospedaliero dello Spallanzani a Roma. Cacio e pepe e amatriciana, ma non solo ovviamente, preparate per circa 400 persone.

Un grande ristorante, non c’è che dire – grande come il cuore che dimostrano questi, come tutti gli altri chef e ristoratori impegnati su questo fronte, a sostegno il personale degli ospedali d’Italia.

In rete, gli esempi si sprecano: dall’infermiera di Lecco che si (ci) commuove per le pizze offerte da una sconosciuta, alle pizzerie che le hanno fatte arrivare agli ospedali, come Pizzium, ai 12 chili di gelato fatti arrivare all’ospedale di Saliceto, Piacenza.

[Link: Open, Gambero Rosso, PorzioniCremona]

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.