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Mestre. Cliente positiva tossisce in faccia alla cassiera. Denunciata

venerdì, 20 Marzo 2020 di

svinando

Essere contagiati deliberatamente da un cliente rancoroso mentre si svolge il proprio lavoro alla cassa di un supermercato?

Sembra impossibile, in questi tempi difficili dove si esorta alla calma, alla responsabilità e al rispetto delle norme, che tali cose possano accadere, e invece è proprio quello che è accaduto a una cassiera di un supermercato di Mestre.

Il tutto è successo mercoledì scorso – come riportato dal Corriere del Veneto -, all’interno di un supermercato, dove due donne, senza né mascherina nè sciarpa a proteggere il viso, dopo aver fatto la loro spesa si sono avvicinate tranquillamente alla cassa.

E qui inizia l’incubo della cassiera, come riportato dalla delagata Filcams che assiste la lavoratrice. “«Erano le 19.30 di mercoledì. Due clienti sono entrate, hanno messo i prodotti nel carrello e si sono dirette in cassa. Le due donne hanno caricato la spesa sul nastro – continua la delegata – e nel fare questo si sono sporte molto verso la cassiera, la quale le ha pregate di rispettare la distanza minima di sicurezza; di fronte a questo le hanno tossito addosso di proposito».

Da specificare che anche la cassiera non indossava la mascherina, in quanto l’azienda non aveva ancora provveduto a fornirle,come chiarisce la sindacalista.

Dopo il gesto sconsiderato delle due clienti, nel supermercato pare si sia creato subito un trambusto generale, con le due donne che, approfittando del momento di disordine e forse di colpo divenute conscie della gravità del loro gesto, han pensato bene di andarsene alla chetichella dirigendosi verso l’uscita con la loro spesa. Ma non avendo fatto i conti con gli altri clienti del supermercato che, vista tutta la scena, hanno provveduto a bloccare le due donne dando agli agenti della sicurezza il tempo di intervenire e prendere le loro generalità.

A quel punto la cassiera, in comprensibile stato di agitazione, è rientrata a casa mettendosi in malattia, salvo ricevere, dopo pochi giorni, una telefonata tutt’altro che rassicurante da parte della questura: una delle due donne, in seguito ad analisi da lei effettuate alcuni giorni prima presso il Servizio di Igiene, era risultata positiva al coronavirus, e il nominativo era stato comunicato alla questura dalle autorità sanitarie, come da prassi.

Un inferno, per la cassiera, a cui è stato fatto subito un tampone e che ora è in isolamento fiduciario presso la sua abitazione in attesa del risultato, che dovrebbe arrivare proprio in queste ore.

Giorni di angoscia, quindi, per la cassiera

La cliente potrebbe essere denunciata dalla lavoratrice per violazione delle norme anticoronavirus.

Perché se non è certamente una colpa contrarre un virus, lo è quella di trasformarsi in untore volontario, non rispettando le norme di isolamento in caso di contagio, e usare la proprio condizione come un’arma di vendetta o di ripicca o anche solo di invidia verso coloro che non sono (ancora) stati contagiati.

E se così fosse, allora ben venga la denuncia, che forse potrebbe servire anche come monito per tutti coloro che dovessero avere la malaugurata idea di usare i loro venefici colpi di tosse come strumento di ripicca verso il proprio prossimo solamente in quanto sano e non ancora contagiato. Purtroppo, succede anche questo.