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Niko Romito

Niko Romito, le stelle Michelin e il futuro dopo la cassa integrazione

Lo chef tristellato mette al minimo le attività di ristorazione per sperare in una riapertura anche con nuovi format ispirati a Alt e Bomba
martedì, 07 Aprile 2020 di

Niko Romito ci aveva fatto sorridere con i suoi cartelli di cartone che prendevano in giro la mania di tutti, appassionati e professionisti, di girare video ricette nelle cucine di casa durante l’isolamento per fronteggiare il contagio del Coronavirus.

Meno la lettera che lo chef tre stelle Michelin del Reale di Castel di Sangro (ma anche di Alt, il ristoro che tutti vorremmo sottocasa e degli altri locali Spazio) ha pubblicato sul Corriere annunciando i motivi che lo hanno spinto a chiedere la cassa integrazione per i suoi dipendenti.

Le colombe di Pasqua di Pane

Una decisione che arriva all’indomani della riapertura del panificio Pane, nel retro di quelli che ospitano Alt, per produrre poche ma simboliche colombe di Pasqua.

Solo alcuni sono tornati a lavoro e Niko Romito spiega che “La quasi totalità dei lavoratori del nostro gruppo sarà messa in cassa integrazione, nell’attesa di riprendere il prima possibile il nostro lavoro. Certo, fin d’ora so che dovremo re-inventarci: trovare formule diverse, modalità alternative, soluzioni innovative per poter vivere e lavorare nel mondo nuovo che ci attende”.

Il futuro secondo Niko Romito

Un richiamo a formule più semplici?

C’è anche fiducia nella capacità di re-inventarci grazie alle strade dei format di strada seguite con Alt e Bomba.

L’alta ristorazione e il ruolo della ricerca

Ma l’alta ristorazione resta nelle parole dello chef.

Tenendo però fermo un punto fondamentale della nostra filosofia: la ricerca gastronomica, la formazione e l’alta cucina sono le architravi necessarie per conservare il nostro modello di business circolare che ci consente di rendere accessibile e democratico un cibo buono, salubre e di qualità.