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Supermercati

Gli Ispettori del Lavoro controllano distanza e tempo di sosta in negozi e supermercati

La nuova circolare del Viminale vieta di sostare all’interno dei negozi più del tempo necessario all’acquisto di beni
mercoledì, 15 Aprile 2020 di

svinando

La circolare del Ministero dell’Interno ha individuato negli ispettori del Lavoro i soggetti che controlleranno l’applicazione e il rispetto della distanza interpersonale di un metro nei supermercati e nei negozi.

Egualmente verificheranno il rispetto della distanza nelle aziende.

Il provvedimento firmato dal prefetto Matteo Piantedosi, capo di gabinetto della ministra Luciana Lamorgese, sottolinea che «per quanto riguarda gli esercizi commerciali la cui attività non è sospesa, il provvedimento ribadisce l’obbligo di assicurare, oltre alla distanza interpersonale di un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto di beni, raccomandando, altresì, l’applicazione delle misure di sicurezza», sottolinea il Corriere della Sera.

Alla Guardia di Finanza è stata affidata la verifica sulle autocertificazione prodotte dalle aziende e in particolare quelle che hanno riaperto in deroga ai divieti esistenti. «In linea con le funzioni proprie di polizia economico-finanziaria» potrà «specifici controlli e riscontri – a mezzo di disamine documentali, tramite le banche dati in uso e, ove necessario, rilevamenti presso le sedi aziendali – circa la veridicità del contenuto delle comunicazioni prodotte dalle aziende, avuto riguardo all’inclusione nelle categorie autorizzate ovvero all’esistenza della relazione economico-commerciale tra le attività̀ d’impresa appartenenti alle varie filiere consentite».

Attenzione anche ai casi in cui si richieda l’accesso ai locali aziendali di attività sospese «di personale dipendente o terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, attività conservativa e di manutenzione, gestione dei pagamenti nonché attività di pulizia e sanificazione, come anche per la spedizione verso terzi di merci giacenti in magazzino e la ricezione in magazzino di beni e forniture». C’è l’obbligo di preventiva comunicazione al prefetto.