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La pizzeria ‘O Scugnizzo crede solo al delivery in fase 2: i motivi

Coronavirus: meglio un minimo di attività per mantenere il motore acceso invece che inchiodarlo e fare i conti con una difficile ripartenza
mercoledì, 15 Aprile 2020 di

Pizza delivery sì, pizza delivery no.

La discussione sul tema delle pizzerie che ritengono inutile aprire con la consegna a domicilio delle pizze in via provvisoria durante la cosiddetta fase 2 dell’emergenza Coronavirus, quella della transizione e delle parziali riaperture, è più viva che mai.

Meglio un minimo di attività per mantenere il motore attivo piuttosto che inchiodarlo e fare i conti una più difficile ripartenza. Meglio stare completamente fermi per non avere ulteriori costi e riaprire solo quando sarà possibile il servizio al tavolo.

Tra questi due estremi, Pierluigi Police, della pizzeria ‘O Scugnizzo di Arezzo, sceglie la soluzione sì al delivery e lo fa con un post su Facebook.

Pizzaiolo di origine campane, aggiunge la sua voce a quella dei pizzaioli napoletani che si sono uniti (sono diventati circa 400) per convincere il Presidente della Regione Vincenzo De Luca a rivedere il divieto sulla consegna a domicilio delle pizze.

In attesa che siano chiare le modalità per una ripartenza con il servizio al tavolo.

Perche è meglio la consegna a domicilio della pizza

pizza o scugnizzo arezzo

‘O Scugnizzo non riapre, vi spiego perché

Mi concedo una riflessione insieme a voi a proposito della prossima fase 2.

Sono parecchi giorni che insieme ai miei più stretti collaboratori abbiamo, e lo facciamo costantemente, analizzato a fondo questo momento storico e drammatico. Alla riapertura si parla di dimezzare del 50% il numero dei coperti per dare una adeguata distanza di sicurezza (giusto)ma chi non ha abbastanza spazio? Si parla di stravolgere completamente il nostro lavoro di accoglienza e servizio al tavolo per una maggiore sicurezza (giusto anche questo). Ma da noi si viene per convivialità, per un’esperienza gustativa e non solo… ebbene, se i presupposti sono questi e se a breve non avremo una cura efficace, la decisione presa è che ‘O Scugnizzo non aprirà!

Sì proprio così, se la fase 2 è quella che viene prospettata in questi giorni, la mia pizzeria non aprirà al pubblico.

La nostra fase 2 prevederà che continueremo, per il momento, a specializzarci ancor di più sul nostro servizio a domicilio… già, non riusciamo a pensare ad uno Scugnizzo con massimo 15 clienti seduti a 2 metri l’un dall’altro, i nostri camerieri che li servano con guanti e mascherina, percepire la loro paura (giusta) di un possibile contagio ma averne anche noi allo stesso modo… uno Scugnizzo in pratica “privo” della sua essenza fondamentale che è quella di stare a contatto con i propri clienti, di condividere, ridere, scherzare, di stringere una mano in forma di amicizia e gratitudine… no, ‘O scugnizzo non è questo! No, non ne saremmo capaci! Ne soffriremmo troppo.

Continueremo quindi a perfezionare maniacalmente il nostro servizio a domicilio per riuscire così a garantirci i costi e, non per ultimo, per far sorridere di nuovo i nostri due ragazzi che oggi sono in Cassa integrazione, richiamandoli al lavoro ovviamente studiando mansioni diverse adatte al momento, siamo sicuri che ne saranno felicissimi di far di nuovo parte attivamente in questa grande Famiglia che è ‘O Scugnizzo.