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Anche a Wuhan si consegnano pizze a casa, dice Sorbillo a Salvini

Il pizzaiolo napoletano difende a spada tratta la consegna a domicilio delle pizze pizze e incassa il sostegno del leader della Lega
giovedì, 16 Aprile 2020 di

Gino Sorbillo incassa anche l’appoggio di Matteo Salvini e lo ringrazia alzando ancora di più l’asticella del confronto a distanza con Vincenzo De Luca.

All’ADNkronos dice: “Salvini? Sono contento se abbiamo l’attenzione di tutti perché la nostra è una situazione drammatica. La consegna a domicilio è permessa ovunque, anche a Wuhan, la Campania è l’unica regione al mondo che la vieta“.

Un appoggio confermato anche dall’esponente regionale della Lega, Gianluca Cantalamessa.

Sorbillo ritorna sulla similitudine tra pizzeria aperta per la sola consegna a domicilio come macchina con un filo di gas che non si pianta con mesi di inattività.

La proposta a De Luca ormai la conoscono anche i muri: garantire la salubrità della pizza con il calore e una pellicola che avvolga il cartone. Una soluzione che ha fatto inorridire i puristi alle prese con le spiegazioni della necessità di consentire la traspirazione dall’interno verso l’esterno per evitare accumuli di umidità, ma la ragione è rientrare nell’alveo dei cibi pre confezionati che hanno avuto il via libera dall’ordinanza regionale.

Sorbillo ha apprezzato “il pugno duro dimostrato da De Luca durante l’emergenza, ma ora stiamo facendo un cortese e ragionevole appello al confronto. Risediamoci a un tavolo, perché non sono passate due o tre settimane, ma quattro o cinque, e chissà quando riapriremo. Abbiamo bisogno che vengano congelati i fitti dei locali e dei depositi, che vengano rinegoziati i canoni mensili nei mesi successivi alle riaperture che saranno faticose, vorremmo maggiori garanzie e puntualità per la cassa integrazione dei dipendenti che ancora deve arrivare. Intanto però la consegna a domicilio ci permetterebbe di prendere aria, sarebbe un minimo sollievo e farebbe sì che, tra due o tre mesi o chissà quando, potremo riaprire senza dover ripartire da zero”.

divisori anti coronavirus

Ragioni che saranno portati al tavolo di confronto che De Luca ha avviato con diversi settori produttivi. In particolare si attende la possibile fase 2 per gli stabilimenti balneari che quanto a previsioni di misure di distanziamento non sono secondi a pizzerie e ristoranti.

Prova ne siano i gabbiotti di plexiglass che hanno sollevato un vespaio di polemiche forse superiori ai divisori modello parlatorio del carcere proposti dall’azienda modenese Nuova Neon2.